Infarto: studio scopre cause ed effetti collaterali di un farmaco sul cuore

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Docenti e ricercatori dell’istituto di Scienze della vita della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e della Fondazione Monasterio hanno scoperto le cause che inducono gli effetti collaterali in un farmaco antiaggregante somministrato ai pazienti che hanno subito l’infarto miocardico acuto. La scoperta di Alberto Giannoni, cardiologo della ‘Monasterio’, Michele Emdin e Claudio Passino, ricercatori della Sant’Anna e’ stata pubblicata sulla piu’ prestigiosa rivista medica, il New England Journal of Medicine, e apre nuove strade terapeutiche. Gli studiosi, spiega una nota dell’ateneo pisano, “hanno ora dimostrato che l’effetto collaterale e’ provocato dalla comparsa di apnee prolungate, sino a 30 secondi consecutivi, e il sintomo e’ causa di frequente interruzione del trattamento, con il rischio di recidiva di infarto“.

Cio’ e’ dovuto, secondo lo studio, al farmaco ‘Ticagrelor‘ che “causa apnee verosimilmente aumentando la sensibilita’ dei sensori centrali dell’anidride carbonica (i cosiddetti chemocettori) disciolta nel sangue, interrompendo cosi’ la regolarita’ del respiro governata dalle strutture nervose del tronco cerebrale: in seguito alla sostituzione del farmaco con un antiaggregante alternativo gli autori dello studio hanno inoltre evidenziato la reversibilita’ dell’effetto, con scomparsa del sintomo e delle apnee“. Il risultato della ricerca, concludono Giannoni, Edmin e Passino, “potrebbe portare alla comprensione dei meccanismi dell’alterata regolazione della ventilazione o all’identificazione di terapie specifiche per modulare la ventilazione con una ricaduta molto ampia in ambito clinico“.

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