“La pelle è il tuo vestito più bello”, anche quando ‘indossa’ la psoriasi. E’ il messaggio del progetto ‘ClearSkin Lovers’, promosso da Novartis e Istituto europeo di design (Ied) contro i tabù e i falsi miti che alimentano lo stigma intorno a una malattia vissuta da 125 milioni di persone nel mondo e da circa 1 mln e mezzo in Italia. Secondo un’indagine internazionale su oltre 8.300 pazienti di 31 Paesi, diffusa quest’estate, l’84% si sente oggetto di discriminazione o umiliazione; il 16% si è visto rifiutare i servizi di estetiste, parrucchiere, barbieri o commessi; il 43% ritiene che la psoriasi abbia influenzato negativamente i rapporti personali, e il 54% che abbia compromesso la vita professionale. In generale, quasi uno su 2 (45%) si è sentito chiedere se fosse contagioso. Ancora in troppi lo pensano e così moda e medicina hanno deciso di unire le forze per dire basta, lanciando un concorso e un premio alla fantasia del pubblico e dei giovani talenti dello Ied. Perché “la creatività è contagiosa, la psoriasi no”. L’iniziativa è patrocinata dall’associazione pazienti Adipso e dai dermatologi di Adoi e Sidemast. Il progetto ClearSkin Lovers, presentato a Milano, lega a doppio filo il concetto di pelle libera dalle lesioni della psoriasi (Clear Skin) e il mondo della moda. Tre le fasi previste. La prima (20 settembre-5 ottobre) è un concorso rivolto al pubblico, invitato a ispirare gli studenti dello Ied chiamati a creare abiti e accessori ‘amici’ della pelle; gli utenti potranno affidare foto, idee e proposte al sito www.lapelleconta.it con le relative pagine Facebook e Instagram, e il più attivo e creativo vincerà un corso Ied a scelta del valore di 3 mila euro. La seconda fase (7-9 ottobre) vedrà protagonisti i creativi dello Ied: durante un workshop una selezione di giovani studenti di moda produrrà dei bozzetti in base alle indicazioni di pazienti e internauti, e 6 creazioni saranno selezionate dai docenti per essere presentate al pubblico in una gallery online. Nella terza fase (10-20 ottobre) il pubblico potrà indicare il suo capo ClearSkin Lovers preferito, e una giuria di qualità ne terrà conto per proclamare 2 vincitori; gli autori dei 2 migliori pezzi della collezione si aggiudicheranno 2 borse di studio Ied da mille euro l’una. “Abbiamo ideato ClearSkin Lovers per parlare sì di psoriasi, ma soprattutto per dire che una pelle libera dalle lesioni ora è possibile – dichiara Gaia Panina, Head of Immunology & Dermatology Franchise di Novartis – Siamo convinti che questa iniziativa contribuisca a ridurre i pregiudizi nei confronti delle persone con psoriasi e continuiamo a lavorare a fianco di Adipso e delle società scientifiche investendo in ricerca per fornire ai pazienti nuove opportunità terapeutiche“. “Siamo quotidianamente impegnati a combattere i pregiudizi, in particolare il tema della contagiosità – sottolinea Mara Maccarone, presidente di Adipso – Abbiamo quindi aderito con piacere a questo progetto, perché il gesto quotidiano del vestirsi è un modo per parlare a tutti apertamente e per sfatare i falsi miti relativi a questa patologia“. “Natura, impatto ambientale e salute della pelle sono temi ai quali il mondo del fashion si dedica con molta passione – osserva Sara Azzone, direttore Ied Moda Milano – Indossare abiti che rispettano l’ambiente e regalano benessere è possibile, grazie a tessuti ecosostenibili ed ecodermocompatibili. ClearSkin Lovers è un’opportunità per i giovani designer di lasciarsi ispirare dal tema dell’importanza della cura della pelle, per dar vita a creazioni che sviluppano nuovi metodi di lavorazione dei tessuti. L’abito come una seconda pelle e la pelle come una tela su cui disegnare, un tesoro da esaltare e valorizzare attraverso la creatività“. Ma qual è il guardaroba giusto per chi soffre di psoriasi? “Alcuni tessuti possono contribuire a peggiorare lo stato di irritazione e di infiammazione della pelle“, avverte Antonio Cristaudo, presidente di Adoi e direttore Uosd Dermatologia infettivologica e allergologica, Istituto San Gallicano di Roma. Il consiglio dell’esperto è “indossare capi di cotone piuttosto comodi, intimo compreso, evitando tessuti sintetici o indumenti stretti. Un valido aiuto è rappresentato dai cosiddetti ‘tessuti intelligenti’ che eliminano l’attrito, non assorbono creme e unguenti e consentono una maggiore traspirazione“. Insieme al cotone bene anche il lino, no al contatto diretto della pelle con la lana, sì ai capi di colore chiaro, occhio ai detersivi o ammorbidenti con additivi o sostanze profumanti. “La psoriasi colpisce indistintamente uomini e donne e può comparire a qualsiasi età – afferma Giampiero Girolomoni, direttore di Dermatologia all’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona – Può influenzare la vita giornaliera provocando stress, rabbia, frustrazione, sensazione di imbarazzo e malessere fisico“. Secondo la survey internazionale, al 38% dei pazienti è stato diagnosticato un disturbo psicologico imputabile alla psoriasi e il 16% tende a isolarsi per nascondersi dal resto del mondo. “L’esigenza primaria dei pazienti – conclude lo specialista – è proprio quella di avere una migliore qualità di vita e una pelle pulita del tutto o quasi dalle lesioni, e oggi grazie ai farmaci biotecnologici di ultima generazione è possibile ottenerla“. Accanto alle terapie giuste, sono utili anche buone abitudini e accorgimenti ad hoc: seguire una dieta equilibrata e mantenere il peso-forma; fare attività fisica alleata dell’umore; non grattare le lesioni e limitare al massimo lo stress; non fare docce troppo calde e prolungate; asciugarsi senza strofinare; mantenere la cute idratata con creme emollienti e conservarle in frigorifero; esporsi al sole fa bene, ma a giuste dosi; alcune terapie sistemiche vanno usate con cautela durante i periodi di esposizione solare prolungata; d’estate non interrompere spontaneamente le terapie sistemiche e conservare i farmaci biologici in frigorifero, consultando comunque il prescrittore; condividere le proprie esperienze con altre persone che soffrono di psoriasi; ascoltare il medico specialista.
La creatività è contagiosa, la psoriasi no: la moda alleata contro i falsi miti
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