La potatura dei pini: una specializzazione dell’arboricoltura [FOTO]

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I pini sono alberi complessi caratterizzati da una particolare architettura arborea che crea delle strutture rigide capaci di resistere perfettamente ai venti. I nostri pini mediterranei e principalmente Pinus pinea e Pinus halepensis sono degli autentici capolavori di resistenza e resilienza, progettati da madre natura per vivere in condizioni estreme lungo i nostri litorali. I pini giocano col vento, non lo subisco. Il Pinus pinea ha una chioma a ombrello totalmente rigida in cui tutti i rami si bilanciano tra loro e basta vedere da vicino una di queste strutture per capire che al contatto con il vento nulla si muove. La chioma, anzi, sembra quasi sospesa nel cielo come un grosso disco volante riuscendo a smorzare completamente la forza del vento e abbattere tutta l’energia che può incidere sulle radici. Il gioco sta nell’intreccio tra le ramificazioni e i possenti palchi che sono indispensabili per il consolidamento dell’architettura arborea. 

Esemplari di Pinus halepensis - Foto Alberto Colazilli
Esemplari di Pinus halepensis – Foto Alberto Colazilli

Nel Pinus halepensis il discorso è decisamente più articolato perchè l’albero si muove sinuosamente a contatto con il vento, prendendo forme bizzarre e artistiche, tortuose e scultoree che lo rendono vero rappresentante delle scogliere rocciose e brulle.

La chioma del Pinus halepensis è formata dai cosiddetti “globi di fronda” che lo rendono simile a una nuvola, da qui l’aspetto originalissimo di questo albero.

Questi globi di fronda, tutte strutture rigide, formano una cortina frangivento sin da terra dove ogni cosa è al suo posto come in un perfetto ingranaggio che permette l’equilibrio tra tronchi.

Queste affascinanti caratteristiche hanno un unico scopo: dissipare tutta l’energia possibile che può incidere sull’apparato radicale. 

Intervento errato su Pinus pinea – Foto Alberto Colazilli

Nelle città la gestione dei pini domestici si fa problematica per via della cementificazione  che reprimere la crescita lussureggiante e l’architettura di questi straordinari alberi. Il primo errore che viene fatto nella potatura dei pini è la cosiddetta “cimatura” che è un’azione fortemente sconsigliata. Essendo la chioma del pino una struttura chiusa, compatta e caratterizzata da rigidità per resistere ai forti venti, l’intervento di cimatura interrompe per sempre questo perfetto meccanismo mettendo in crisi l’albero.  Le chiome aperte e fortemente diradate del Pinus pinea creano rotture di branche considerevoli, schianti o addirittura la morte dell’albero. Stessa cosa nel Pinus halepensis, che spesso viene potato a scopazzo con un ciuffo verde nella parte alta e quindi diventando preda dell’effetto vela e quindi pericoloso. 

La potatura dei pini, quindi, deve essere affidata esclusivamente a arboricoltori specializzati nella cura di questi alberi. Non basta essere solo arboricoltori, nel caso del pino bisogna seguire corsi di specializzazioni, workshop, conferenze, seminari ecc… E’ una potatura che non si improvvisa.
La potatura dei grandi pini con i cestelli spesso non porta a risultati ottimali e può essere utilizzata principalmente per le parti esterne della chioma. Per esemplari storici o monumentali la scelta migliore è quella del Tree Climbing che permette di intervenire nel dettaglio all’interno delle ramificazioni e scegliere dove tagliare. La motosega sarebbe da evitare sugli esemplari di pregio, intervendo con segaccio e svettatoio. Si tratta di interventi minuziosi e mirati che non devono assolutamente compromettere gli equilibri dell’esemplare arboreo.

Intervento errato su Pinus halepensis – Foto Alberto Colazilli

Il periodo per potare i pini è l’autunno-inverno, quando l’albero è in riposo vegetativo. Interventi effettuati in primavera – estate vanno a compromettere le funzioni vitali dell’albero fino a renderlo instabile. In città, per l’incolumità pubblica, si può intervenire per l’eliminazione del secco o di rami spezzati a rischio di crollo, rispettando sempre la compattezza della chioma e la sua naturale architettura.
La superficialità e la fretta non appartengono al mondo dei pini che vanno tutelati e conservati attraverso la professionalità, la specializzazione e l’esperienza sul campo.

Alberto Colazilli
Paesaggista curatore di parchi e giardini
Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio Onlus

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