Se n’è molto discusso lo scorso anno, quando Giulia Enders, microbiologa di Francoforte, ha pubblicato “Charming Bowels” (che ha venduto oltre 200.000 copie solo in Germania) dove l’esperta spiegava che adottando una posizione corretta sul water è possibile evitare numerosi disturbi legati all’apparato digerente. Un nuovo video (in basso, a corredo dell’articolo) sta facendo il giro del web, cosa che ha riportato in auge l’argomento.
Secondo Enders la posizione migliore per defecare ed evitare la costipazione è quella dello squat (fianchi indietro, ginocchia piegate e busto abbassato, molto comune in Estremo Oriente), una posizione molto più naturale che eviterebbe di portare troppa pressione sul fondoschiena: “1,2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano lo squat mostrano un’incidenza quasi nulla di diverticolosi e meno problemi di emorroidi,” aveva dichiarato la biologa. Questo perché il meccanismo di chiusura dell’intestino non è progettato per “aprire lo sportello completamente” quando siamo seduti o in piedi: è come un tubo piegato. Lo squat è molto più naturale e mette meno pressione sul fondoschiena.
Se lo squat non vi convince e non riuscite a rinunciare alla seduta, c’è un’altra soluzione: basta sedersi sul wc e appoggiare i piedi su uno sgabello, piegando la schiena in avanti.
Inoltre, nel 2003, il medico israeliano Dov Sikirov ha confrontato 3 modi di fare la cacca: da seduti su un wc alto 42 centimetri, su un wc alto 31 centimetri e accovacciati. Sono stati registrati i tempi medi di evacuazione: accovacciati il tempo era inferiore ai 50 secondi, mentre seduti sul water si impiegava almeno 1 minuto in più (130 secondi di media).
Secondo Renzo Schelling, gastroenterologo all’ospedale di Vimercate “la posizione alla turca facilita il sistema torchio-addominale, cioè quel meccanismo dei muscoli dell’addome e del torace che, contraendosi riducono il volume della cavità addominale e permettono la defecazione“.
Un’ulteriore conferma arriva dal professor Pier Alberto Testoni, primario gastroenterologia ed endoscopia digestiva all’ospedale San Raffaele di Milano, intervistato dal Corriere: “Con la posizione a 90° si crea un’angolazione del canale anale che crea un ostacolo al passaggio delle feci e determina una stipsi di tipo espulsivo, quella in assoluto più diffusa e facilita la comparsa del rettocele (lo scivolamento di una porzione di intestino retto nella vagina)“.
Al posizione migliore è quindi quella già esposta, perché il muscolo puberettale lavora in maniera più idonea e non strozza il retto. Sul Corriere, infatti, si legge che “quando ci sediamo il puborettale è parzialmente rilassato e quindi continua a tenere comunque ben saldo il nostro retto, impedendo la naturale defecazione. In pratica il meccanismo di chiusura dell’intestino non è progettato per aprirsi completamente quando siamo seduti. Se ci si accovaccia assumendo una posizione a 35 gradi tutto può cambiare e questa è una posizione comune che era naturalmente assunta in epoca primitiva ben prima dell’arrivo dei water.“