Piedimonte Etneo: la Festa della Vendemmia chiude con boom di presenze

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Nonostante il maltempo del fine settimana in Sicilia, sono state diverse le migliaia di visitatori che si sono riversate a Piedimonte Etneo per la chiusura della XIX edizione della Festa della Vendemmia. Momento clou di ieri, ultima giornata della manifestazione, è stata la rievocazione della “pistata d’a racina”, la pigiatura dell’uva nel palmento ricostruito in piazza Madre Chiesa, sotto la guida dei mastri vignaioli del paese (vedi foto). Il passato ha ripreso vita, con numerosi visitatori che hanno rivissuto il rituale della vendemmia alle falde dell’Etna, con tradizioni e tecniche d’altri tempi, gioie e fatiche. Tra due ali di folla, lungo Corso Vittorio Emanuele II, si sono svolte le sfilate dei figuranti con i cesti d’uva e gli abiti tradizionali della vendemmia, i carretti siciliani della collezione Michelangelo Costantino, al fianco delle danze dei gruppi folk provenienti da varie parti della Sicilia, che hanno animato per tutta la domenica la Giornata del Folklore.

«Abbiamo puntato come sempre sulla tradizione, una scommessa che anche quest’anno ci ha ripagato – ha dichiarato il sindaco di Piedimonte Etneo, Ignazio Puglisi – con la Festa della Vendemmia apriamo con gioia le porte del nostro paese a visitatori e turisti, offrendo loro la nostra storia, le bellezze dei nostri luoghi e la qualità delle nostre produzioni agricole ed artigianali». Il territorio dell’area etnea, secondo il primo cittadino, può infatti «Imboccare una nuova via di sviluppo solo credendo nel turismo ad alti livelli e nella valorizzazione dell’identità territoriale e delle eccellenze vitivinicole ed agroalimentari». È già in cantiere la nuova edizione della Festa della Vendemmia, quella che celebrerà i vent’anni dalla nascita di tale rassegna.

TRE GIORNI DI CONCERTI. Ha regalato forti suggestioni il “Viaggio immaginario nella Sicilia della memoria” di Pippo Kaballà con il pianista Antonio Vasta, spettacolo cantautorale svoltosi nell’inedita ed affascinante cornice della settecentesca Chiesa Madre S. Maria del Rosario di Piedimonte. In precedenza fin dal pomeriggio, sul palco e lungo le vie del centro storico, il ritmo incessante delle tradizioni musicali siciliane con il susseguirsi di danze e canti dei gruppi folk provenienti da Raffadali, Licata, Avola, Messina, Gioiosa Marea, Catania, Agira. Gran folla, inoltre, ai concerti del Canzoniere Grecanico Salentino, tenutosi venerdì sera, e di Rita Botto e trio, Nakaira e Maurizio Cuzzocrea, sabato sera.

DIBATTITO. Alla tavola rotonda “Etna patrimonio dell’umanità, una sfida da non perdere,” promossa dal Comune di Piedimonte e dall’associazione Cultura Aetnae nell’ambito della Festa della Vendemmia, ha preso parte la gran parte degli attori che rappresentano il mondo politico ed istituzionale che gravita intorno al vulcano. Al dibattito, moderato dal giornalista Francesco Vasta, erano presenti Anthony Barbagallo, assessore regionale Turismo e Spettacolo, Vania Contraffatto, assessore regionale Energia e Servizi di pubblica utilità, Concetto Bellia, presidente Gal Terre dell’Etna e dell’AlcantaraFrancesco Montemagno, membro cda Fondazione Unesco Sicilia, Ruggero Razza, coordinatore provinciale del movimento Diventerà bellissima, Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna, Andrea Cerra, presidente ass. Cultura Aetnae, Nino Borzì, presidente Distretto turistico Taormina-Etna e sindaco di Nicolosi, Ignazio Puglisi, sindaco di Piedimonte Etneo.

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