Il fumo è correlato a una sopravvivenza più breve nella sclerosi laterale amiotrofica (Sla) ed anche a un’età di esordio inferiore. La scoperta è stata effettuata presso l’ospedale Molinette della Città della salute di Torino ed è stata appena pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry Lo studio, eseguito presso il Centro Regionale Esperto Sla dell’ospedale Molinette e dell’Università di Torino, è stato condotto dal professor Adriano Chiò, dal dottor Andrea Calvo e dal loro gruppo di ricerca, ha interessato 650 pazienti diagnosticati tra il 2007 ed il 2011 in Piemonte raccogliendo informazioni sulle abitudini legate al fumo di sigaretta e sulla funzione respiratoria dei pazienti, inclusa la presenza al momento dell’esordio di malattia di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco). Tra i 650 pazienti, 121 (18.6%) erano fumatori al momento dell’inizio dei sintomi della SLA, 182 (28%) avevano già smesso di fumare e 347 (53.4%) non avevano mai fumato. I pazienti che erano fumatori al momento dell’esordio della SLA avevano una sopravvivenza inferiore di circa un anno rispetto ad ex-fumatori e non fumatori. Inoltre i fumatori avevano un’età di esordio della SLA inferiore rispetto ai non fumatori. La SLA è una malattia degenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni cerebrali e del midollo spinale che controllano il movimento muscolare volontario, compromettendo il movimento degli arti, la fonazione, la deglutizione e colpisce circa 500 persone in Italia. Attualmente non esiste alcuna cura.
Salute: per i malati di SLA il fumo comporta una sopravvivenza più breve
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