Si cerca di fare il miracolo. Anzi, nelle Marche sono sicuri: “ce la faremo”. Dopo il terremoto del 24 Agosto, si tornerà regolarmente a scuola il 15 settembre e i bambini non dovranno preoccuparsi di acquistare libri, quaderni, penne, diari e materiale didattico. Ci penserà il Ministero ad inviare tutto, un kit che accoglierà il rientro in classe dei bambini terremotati insieme ad uno staff di psicologi per i circa 200 ragazzini dalla scuola dell’infanzia alle medie rimasti senza strutture a Arquata del Tronto, Acquasanta Terme e Montegallo, i tre Comuni dell’Ascolano più colpiti dal sisma di due settimane fa. Per loro l’anno scolastico comincera’ regolarmente il 15 settembre, secondo il calendario della Regione Marche, anche se i moduli dove si svolgeranno le lezioni non sono ancora arrivati: ad Arquata del Tronto “li avremo non prima del 25 ottobre” dice il vice sindaco Michele Franchi. Determinata e ottimista la dirigente dell’Istituto comprensivo di Acquasanta Terme Patrizia Palanca, che ‘governa’ anche le scuole (infanzia, elementari e medie) di Arquata del Tronto (50 morti e la frazione di Pescara completamente distrutta dalle scosse sismiche) e le due pluriclassi con 11 alunni di Montegallo. “Cominciamo il 15 settembre – dice all’ANSA – a costo di partire nelle tensostrutture“.
Un’idea che non piace ad alcuni sindaci, come quello di Acquasanta Terme Sante Stangoni, che preferirebbe uno slittamento di qualche giorno e parla di “motivi politici” dietro l’ “ostinazione” a rispettare la data del 15 settembre. Favorevoli al rinvio anche sindaci di Comuni piu’ grandi, non ricompresi nel cratere, ma che hanno subito danni agli edifici scolastici. Ma la ripresa della scuola e’ considerata determinante per i ragazzi, traumatizzati dal terremoto. Per questo, secondo Palanca, “il Ministero ci ha dato un aiuto vero, concreto, inviando una task force con dirigenti delle Direzioni generali Studenti ed Edilizia scolastica. E con lo psicoterapeuta Federico Bianchi di Castelbianco, che ha lavorato anche per il terremoto dell’Aquila”. La stessa Palanca ha cominciato l’attivita’ prescolastica ad Acquasanta, andando a prendere gli alunni nelle frazioni piu’ lontane con gli scuolabus. Poi “ci sono stati incontri con i docenti e con le famiglie – spiega -, ma anche degli psicologi con i docenti per prepararli ad affrontare bambini e ragazzi che hanno visto la morte e la devastazione causate dal terremoto”. Insomma “non e’ stato trascurato nulla, ne’ dal punto di vista logistico e tecnico, ne’ da quello sociale e didattico”. Nelle ‘aule’ delle tensostrutture e dei moduli, arredati con banchi e lavagne, “ripartiremo con il progetto ‘Agenti di sviluppo in erba’ per insegnare ai ragazzi a conoscere, valorizzare e promuovere il nostro territorio di montagna e con laboratori sul recupero delle tradizioni e delle leggende della montagna”. Ma insegnanti e psicologi dovranno anche aiutare gli alunni, dai 3 ai 14 anni, ad elaborare il trauma del terremoto. Anche per questo “abbiamo cominciato un altro laboratorio nell’attivita’ prescolastica con l’aiuto di Bianchi e degli esperti di Save the Children, che porteremo avanti anche dopo la ripresa delle lezioni: il titolo e’ ‘Andare oltre'”. Un concetto adatto a grandi e bambini. “Anche io sono terremotata – dice ancora Palanca -, la mia casa e’ inagibile e dormo in tenda. Conosco e capisco bene la sofferenza dei ragazzi, purtroppo…e per fortuna”.