Terremoto: recuperate opere delle chiese S.Agostino di Amatrice e S.Francesco di Accumoli

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Le squadre di rilevamento danni del MiBACT, assistite dai restauratori dell’ISCR con la collaborazione dei Vigili del Fuoco, dei carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, del personale della Protezione Civile e del volontariato, hanno proseguito e completato l’intervento di messa in sicurezza delle opere d’arte conservate nella chiesa di S. Agostino ad Amatrice, iniziato mercoledì 7 settembre, ed effettuato il recupero delle opere presenti all’interno della chiesa di S. Francesco a Accumoli. Dalla chiesa di S. Agostino a Amatrice si è proceduto in particolare al recupero, con braccio elevatore, dei due grandi dipinti posti sulla controfoacciata gravemente lesionata: un olio su tela di Luigi Cherubini (sec. XIX) raffigurante S. Francesco di Paola e un olio su tela di anonima fattura (sec. XX) raffigurante il Matrimonio mistico di S. Caterina. Si è poi recuperato un dipinto di ambito laziale, sec. XVII, raffigurante un Martirio di San Lorenzo, olio su tela, cm. 310×177, collocato sulla parete di fondo, in prossimità dell’inserzione con la parete di destra della medesima chiesa. Tutte e tre le tele presentano lacerazioni e abrasioni diffuse.

E’ stata poi prelevata l’intera Via Crucis, altorilievi in terracotta, pregevole opera di Ghino Sassetti, sec. XX, in generale buono stato, fatta eccezione per la stazione IV plurifratturata. Per estrarre le opere dalla chiesa di S. Francesco a Accumoli, che ha subito il crollo del campanile, di parte della parete absidale e della facciata, la squadra del nucleo Speleo Alpino Fluviale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è intervenuta accedendo all’interno dell’aula dall’alto. Si è potuto così procedere in sicurezza al recupero di quattro dipinti di medio formato e di una grande pala prelevata dall’altare della campata sinistra, l’olio su tela raffigurante l’Estasi di S. Francesco, di autore anonimo, della prima metà del XVII secolo.

Gli altri dipinti asportati dalle pareti in stato di conservazione soddisfacente rappresentano S. Francesco di Paola, S. Emidio protettore dei terremoti, in atto di sostenere un modellino di città che potrebbe identificarsi con Accumoli, S. Bernardino da Siena, recante il nome del committente e la data: SALVSTIVS/ CAMPANVS/ FIERI FECIT/ ANNO DNI/ 1617) e il suo pendant, S. Elisabetta d’Ungheria. Le due operazioni si sono concluse con il ricovero delle opere nel deposito regionale presso la Scuola del Corpo Forestale dello Stato a Cittaducale. “Il recupero del patrimonio culturale nelle aree colpite dal sisma – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschiniè fondamentale per la ricostruzione delle comunità di quei territori. Ringrazio i professionisti dei beni culturali, vigili del fuoco, protezione civile e carabinieri del Comando TPC per questi ulteriori, importanti risultati”.

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