Il segretario generale del EMSC – European Mediterranean Seismological Centre, Remy Bossu, è stato intervistato dal quotidiano francese Liberation all’indomani del sisma che ha devastato l’Italia centrale. Secondo lui, nella notte del 24 agosto si sono sommate una serie di condizioni che erano le peggiori in assoluto a fronte di un terremoto di quel tipo. In particolare la presenza di edifici antichi proprio nell’area dell’epicentro – un elemento tipico dei centri abitati italiani, quasi tutti caratterizzati da centri storici molto antichi – e l’ora della scossa: le 3.36, proprio quando in molti vivono le fasi più profonde del sonno ed è difficile reagire in tempo alla caduta di oggetti o al crollo della propria casa.
Alla domanda rivolta dal giornalista francese, se gli abitanti fossero impreparati a un simile evento, Bossu risponde che in Italia vi è una forte cultura del rischio sismico, ma che in questa circostanza l’assenza totale di scosse o piccoli tremori nelle ore e giorni precedenti aveva tenuto tutti tranquilli.
Sempre nell’intervista il segretario generale dell’EMSC ricorda che l’Italia è una delle aree più sismiche d’Europa, e che in media si verifica un terremoto di magnitudo 6.0 ogni 10 anni, mentre in Francia ogni 100 anni.
L’EMSC è l’osservatorio sismologico europeo e riporta quotidianamente i principali terremoti che avvengono in Europa.