Terremoto, Telefono Azzurro: la ricostruzione parte dalla scuola

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La ricostruzione di Amatrice e di tutti gli altri luoghi colpiti dal TERREMOTO deve partire dalla scuola. Rendere possibile l’avvio di un anno scolastico, sereno ed equilibrato, per tutti i bambini e gli adolescenti della zona, è una assoluta priorità per l’associazione, che oggi, nel suo presidio ad Amatrice, ha ricevuto la visita del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Il ministro ha ringraziato per il lavoro svolto dal Team Emergenza di Telefono Azzurro, in campo fino dal primo momento dopo il sisma e ha dichiarato che la guida scientifica ‘Primo soccorso psicologico’, a cura dell’associazione, sarà il testo di riferimento per la formazione di insegnanti e genitori, nella delicata fase del rientro a scuola. Accanto alle attività di primo soccorso psicologico sul campo, infatti, l’associazione si impegnerà nella delicata fase del ritorno a scuola, un primo importante passo per il ritorno alla normalità, attraverso specifiche attività psicoeducative rivolte a studenti e docenti delle scuole colpite dal sisma. E quindi, attiverà una serie di percorsi laboratoriali ed incontri formativi per la prevenzione dei disturbi post-traumatici ed il riconoscimento dei segnali di disagio psicologico nei bambini e adolescenti.

Il ministro ha anche apprezzato l’impegno dell’associazione a favore della popolazione colpita dal sisma attraverso la linea, 114 Emergenza Infanzia, numero gratuito, attivo 24 ore su 24 e gestito da Telefono Azzurro in collaborazione con il ministero delle Pari opportunità. La linea, infatti, sta ricevendo diverse chiamate da parte di adulti, in cerca di consigli e di supporto emotivo per i propri bambini a seguito del TERREMOTO. “Forti dell’esperienza maturata durante emergenze simili dopo i terremoti in Emilia e in Abruzzo, assisteremo bambini e adolescenti in un percorso di ricostruzione prima di tutto emotivo e psicologico“, ha commentato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile. “Ci impegneremo, grazie all’aiuto di volontari e ad un team di psicologi e psichiatri, per fornire un sostegno affinché l’inserimento nel percorso scolastico sia il più possibile sereno e costituisca un’occasione di crescita“, ha continuato. Punto di partenza per la messa in atto dei principi del ‘Primo Soccorso Psicologico’, è il riconoscimento dei segnali di disagio che possono manifestarsi a seguito di un evento traumatico.

Ecco una serie di segnali che genitori e insegnanti possono cogliere per riconoscere situazioni di disagio in bambini e adolescenti:

– Ci sembrano arrabbiati, irritabili, eccessivamente tristi e cambiano umore repentinamente;

– Possono presentare difficoltà di concentrazione a scuola e/o mancanza di interesse;

– E’ possibile che esprimano il loro disagio attraverso il corpo, con frequenti mal di testa o mal di pancia, oppure enuresi notturna; – Possono fare fatica ad addormentarsi;

– Gli eventi traumatici vengono spesso rivissuti attraverso incubi notturni e ripetitivi pensieri negativi, rispetto ai pericoli, alla morte o alla perdita di una persona cara;

– E’ probabile che esprimano le emozioni e il disagio attraverso il disegno o il gioco, rimettendo in atto l’evento;

– Si allertano e si spaventano in risposta ai rumori (per esempio una porta che sbatte, sirene dei soccorritori…), ad un contatto fisico o a movimenti inaspettati;

– Pretendono un’eccessiva vicinanza fisica e reagiscono alla separazione con ansia, regredendo a comportamenti tipici di bambini più piccoli;

– Gli adolescenti possono tentare di ‘rifugiarsi’ nell’uso di droghe e alcol, reagendo con rabbia (verso di sé o verso gli altri) e/o isolamento;

– Non è raro che sperimentino un senso di colpa, che li può portare a sentirsi responsabili senza motivo (per esempio per essere sopravvissuti, a differenza di altri).

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