“Avremmo bisogno di gridare la parola prevenzione per farla entrare nella nostra testa e farla diventare parte della nostra vita“. Ha aperto così il suo intervento la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, alla presentazione della XXIV edizione della campagna “Lilt for Women – Campagna nastro rosa 2016“. “Nel 2015 abbiamo inviato più di 3 milioni e 160 mila lettere alle donne che dovevano sottoporsi allo screening e hanno risposto solo 1 milione e 721 mila. E’ la dimostrazione che nel nostro Paese vige un grande problema culturale a cui bisogna far fronte. Non bisogna avere paura di fare prevenzione, è un gap che va colmato“, sottolinea. “Sembra ancora che in Italia stentiamo a renderci conto di come le politiche sulla Salute non possano prescindere dalla prevenzione e di come essa faccia parte di una più ampia gamma di azioni che attingono anche alla programmazione sanitaria. Se vogliamo raggiungere determinati obiettivi non possiamo non lavorare in modo sinergico e interdisciplinare. Bisogna fare in modo che il tema Salute diventi qualcosa che faccia parte del bene comune e benessere personale. È un salto di livello culturale, si deve passare da una visione individualistica ad una più ampia che riguarda tutti“, ha spiegato la Lorenzin. E per quanto riguarda la prevenzione il ministro ha chiarito che bisogna farla in tre modi: “Attraverso stili di vita corretti, con l’autopalpazione del seno, per essere consapevoli del proprio corpo e sottoponendosi agli screening. Sono pochissime le persone che annualmente si sottopongono a visite di controllo – ha concluso – c’è un atteggiamento di paura molto diffuso, ma non è questo lo scopo della prevenzione, che aiuta a intervenire in quell’attimo prima che sia troppo tardi“.