Tumori e malattie rare: a Padova un convegno sulle ultime scoperte

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Le ghiandole surrenali sono la cenerentola della ricerca scientifica. Poco conosciute, spesso trascurate eppure hanno un’importanza fondamentale per la sopravvivenza della specie umana. La Clinica di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliera-universitaria di Padova vanta riconoscimenti di eccellenza perché l’istituto di Endocrinologia dell’Università patavina è stato il primo in Italia a occuparsi di tutti gli aspetti delle malattie delle ghiandole surrenali. Tutti argomenti che saranno approfonditi il 22 e 23 settembre durante una due giorni in programma al Musme, il Museo della Storia della Medicina di Padova che saranno dedicati al ruolo degli ormoni nelle malattie del surrene e, soprattutto, faranno conoscere l’intensa attività portata avanti dalla Clinica di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliera padovana. I risultati raggiunti negli ultimi anni sono stati presentati oggi dal presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo e dal direttore dell’Unità operativa centrale di Endocrinologia Marco Boscaro. Erano presenti anche Corrado Betterle, Decio Armanini e Carla Scaroni dell’equipe di Endocrinologia e in rappresentanza del comitato scientifico che organizza l’evento al Musme.

Come Provincia – ha spiegato il presidente Soranzo – è motivo di grande orgoglio poter ospitare al Musme eventi scientifici di livello internazionale che abbiano un legame forte con la ricerca e l’eccellenza medica padovana. Il Museo della Medicina si conferma un luogo vivo che sta riscuotendo grandi successi e sta portando in alto il nome della tradizione scientifica e medica patavina. L’unità di Endocrinologia sta ottenendo grandi riconoscimenti nel mondo, ma spesso è poco noto l’impatto che la ricerca scientifica può avere sulla nostra vita quotidiana. Come Provincia, quindi, siamo in prima linea per dare supporto alla diffusione delle buone pratiche e per far conoscere ai cittadini le tante eccellenze che il nostro territorio offre in campo medico e scientifico”. Il 22 e 23 settembre al Museo della Medicina di via San Francesco ci sarà quindi anche un congresso su tutte le patologie connesse con le ghiandole surrenali, dove esperti nazionali e internazionali discuteranno i più recenti sviluppi di queste problematiche. Il 24 settembre in Azienda Ospedaliera ci sarà anche un confronto tra i più importanti relatori che hanno preso parte al convegno e i pazienti per diffondere l’importanza della ricerca endocrinologica nella prevenzione e nella lotta ai tumori.

Approfondiremo in particolare il ruolo degli ormoni principali che sono il cortisolo, l’aldosterone e l’adrenalina – ha spiegato il direttore della Clinica endocrinologica Marco BoscaroLa funzione più importante del cortisolo e dell’adrenalina è la risposta a qualsiasi stress e alla reazione di adattamento allo stesso. L’aldosterone serve invece a mantenere la pressione arteriosa. Sono quindi ormoni estremamente importanti per la nostra esistenza e per l’adattamento quotidiano ai fattori esterni. Altre specie si sono estinte perché non sono state in grado si rispondere in modo adeguato all’ambiente o alle infezioni. Nasce da qui l’importanza di approfondire il ruolo delle ghiandole surrenali che nella ricerca medica ancora sono una sorta di cenerentole sconosciute, eppure hanno un impatto enorme nell’insorgenza dei tumori”. La struttura di Endocrinologia dell’Azienda ospedaliera di Padova è in grado di gestire tutte le patologie endocrine e metaboliche che spesso si associano tra di loro e quindi debbono essere valutate unitariamente. L’attività clinica è imponente, ma anche quella scientifica e didattica. Vari sono i riconoscimenti ottenuti sia a livello nazionale che regionale anche nell’ambito delle malattie rare tanto da aver dato un contributo determinante affinché l’Azienda Ospedaliera – Università di Padova fosse annoverata tra i centri europei di riferimento per queste difficili patologie.

Accanto agli studi sulle disfunzioni del surrene, l’endocrinologia padovana, fin dalla sua fondazione a metà degli anni Cinquanta, ha avuto fra i suoi principali interessi le malattie della tiroide, la loro prevenzione e il trattamento. A tutt’oggi è la struttura attraverso cui la Regione promuove la iodoprofilassi per la popolazione, un indispensabile presidio per la salute della tiroide e per un corretto sviluppo del cervello del bambino fin dal suo sviluppo nella pancia della mamma. Ci si occupa di tutte le malattie tiroidee: dalle alterazioni della funzione (ipotiroidismo, ipertiroidismo) fino alle patologie tumorali benigne e maligne. La ricerca in questo campo ha permesso agli studiosi di effettuare importanti scoperte che hanno avuto una significativa ricaduta clinica in particolare nel campo della biologia molecolare. Più recentemente gli studi si sono rivolti all’effetto dell’inquinamento ambientale sulla funzionalità delle ghiandole endocrine e sul rischio di tumori.

L’ultima scoperta è stata il riscontro della presenza di recettori per la diossina (inquinante che si produce dalla emissione delle fabbriche ma anche più banalmente bruciando della legna). Questi recettori sono presenti in particolare nei tumori maligni e nei tumori della tiroide, un dato che riguarda una grande parte della popolazione. Anche i tumori della ipofisi, che interessano una persona ogni 700 abitanti, possono avere un collegamento con gli inquinanti ambientali, come dimostrato da una recente ricerca condotta dalla Endocrinologia di Padova con altri centri di eccellenza Italiani. Per queste complesse malattie tutti i più innovativi mezzi di diagnosi e cura sono in atto nella struttura dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

L’Endocrine Society, la principale rappresentanza di endocrinologi del mondo, ha premiato la Clinica endocrinologica dell’Azienda ospedaliera con l”‘International award for publishing excellence” per gli studi sull’aldosterone che, oltre ad essere un importante ormone surrenalico, serve a mantenere la pressione arteriosa, l’equilibrio dei minerali e dell’acqua nell’organismo e, se prodotto in eccesso, ha un’importante azione infiammatoria che può provocare infarti. Il premio è concesso a endocrinologi mondiali che abbiano pubblicato nell’anno precedente lavori scientifici di alto valore. Tale studio ha dimostrato l’effetto diretto dell’aldosterone sul globulo rosso e un danno in situazioni di iperaldosteronismo primitivo. Un altro campo di ricerca portato avanti dalla Clinica di Endocrinologia è il cortisolo che è fondamentale per l’adattamento allo stress e per la reazione alle infezioni. La sua carenza che un tempo comportava anche una patologia mortale, viene oggi trattata dagli endocrinologi in modo adeguato permettendo ai pazienti una ottima qualità di vita. Il suo eccesso è estremamente dannoso per la salute.

Questi studi hanno meritato la pubblicazione sulla prestigiosa rivista ”Nature”. Interessanti, infine, i risultati delle ultime ricerche portate avanti dalla Clinica di Endocrinologia sulle proprietà benefiche di alcune piante che un tempo costituivano l’unica fonte di principi farmacologici (l’Orto Botanico era la ”farmacia” dell’Università di Padova), ma che da decenni sono stati abbandonati a favore dell’industria chimica. Si tratta di studi innovativi della Clinica di Endocrinologia che hanno aperto interessanti prospettive sulla terapia di alcune patologie per esempio l’effetto benefico dell’origano sui tumori del surrene.

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