Spostare la ghiandola tiroidea nel braccio per proteggerla dalla radioterapia in caso di tumori della testa e del collo. E’ tecnica innovativa messa a punto da un medico canadese Jeffrey Harris, docente di chirurgia all’università dell’Alberta che potrebbe permettere di ridurre i rischi di ipotiroidismo legati alle terapie oncologiche, condizione responsabile, tra l’altro, dell’aumento di peso e un affaticamento costante. La sperimentazione clinica della procedura ha coinvolto 14 persone: per tutte prima della radioterapia la tiroide è stata ‘trasferita’ in modo da essere ben irrorata dal sangue, condizione necessaria per farla funzionare e permetterle di rilasciare gli ormoni fondamentali per l’organismo. “Abbiamo scoperto – ha spiegato Harris – che la ghiandola non ha bisogno di stare nel collo per funzionare correttamente“. Da qui la messa a punto della tecnica che, secondo il ricercatore, potrà essere utile a molti pazienti. L’obiettivo del ricercatore canadese è ora quello di ‘esportare’ la sua tecnica, insegnandola ad altri chirurghi nel mondo.
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Tumori: tiroide trasferita nel braccio per “dribblare” le cure anticancro
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