Vendemmia: grande annata per l’Emilia-Romagna, ma i rossi non decollano

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Va a gonfie vele la vendemmia in Emilia-Romagna tanto da far prevedere un’annata da collezione per i vini che produrrà. L’andamento meteorologico tra primavera ed estate, in particolare il clima secco, è stato infatti ottimale per ottenere buoni vini. Secondo le previsioni vendemmiali presentate da Uiv e Ismea, la produzione di vino dell’Emilia-Romagna presenterà una crescita del 5%. In regione la vendemmia è circa a metà del suo percorso. E’ ormai alle fasi finali la raccolta per i vini bianchi. Chardonnay, Pinot, Ortrugo, Malvasia, Pignoletto, Albana, e Trebbiano hanno lasciato il posto ora ai vini rossi come Lambrusco, Merlot e Gutturnio. A chiudere saranno, invece, il Sangiovese e il Cabernet. “La qualità al momento è molto buona – dice ad AdnKronos Gianni Tosi, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna – e ci aspettiamo che si confermi anche nei prossimi giorni. Per quanto riguarda il livello dei prezzi, negli ultimi mesi ha registrato fiacchezza il mercato dei vini rossi. Speriamo che la produzione sia di qualità, così il mercato potrebbe pagare un prezzo migliore. Il mercato relativo al vino di questa vendemmia entrerà comunque nel vivo i prossimi mesi“. Ma il vero salto in avanti nel mercato, i vini emiliano-romagnoli lo stanno facendo a livello internazionale. “I vini emiliani, soprattutto i bianchi, stanno avendo grande successo fuori dal nostro Paese. I vini italiani, in generale, stanno continuando a dimostrare il loro valore superando quelli francesi. E’ un settore in grado di crescere ancora sui mercati esteri e ci auguriamo lo faccia“. “La vendemmia 2016 ha tutti crismi di un’annata da collezione“, assicura Coldiretti Emilia-Romagna e il suo presidente, Mauro Tonello, parla di “una produzione di estrema qualità. Le temperature di agosto, con le escursioni termiche tra il giorno e la notte, hanno favorito lo sviluppo di aromi e la maturazione di uve adatte per una ottima annata“. “La raccolta delle uve, quest’anno – afferma Coldiretti – è tornata sui tempi normali degli ultimi anni, dopo che nel 2015 i tempi erano stati anticipati di una settimana. Per i vini bianchi la produzione dovrebbe risultare in aumento mediamente del 5% mentre per quelli rossi, da Piacenza a Rimini, a macchia di leopardo, in particolare nelle aree di montagna potrebbe esserci un leggero calo produttivo“. “Il 65,2 per cento dei vini dell’Emilia Romagna – sottolinea Coldiretti regionale – è destinata alla produzione di vini Doc (22%) e Igt (43,2%), mentre la restante percentuale (34,7%) è destinata a vini da tavola. I vini Doc sono 18, quelli Igt 9, mentre due vini (Albana di Romagna e Pignoletto classico dei Colli bolognesi) hanno ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita (Docg). In Emilia Romagna – conclude Coldiretti – ci sono 50 mila ettari di vigneto, coltivati da 22 mila aziende, più di un terzo delle quali (35%) vende direttamente al consumatore. Quello della vendita diretta del vino è una tendenza in continuo aumento negli ultimi anni, anche come risposta alle richieste dei consumatori di conoscere personalmente il produttore e scoprire le caratteristiche del prodotto che intendono acquistare, andando contemporaneamente alla scoperta del territorio di origine.

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