Viaggio in Toscana nel suggestivo borgo di San Gimignano

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Siamo a San Gimignano, in provincia di Siena. Situato su un colle che domina la val d’Elsa, sull’antica via Francigena, chiamato “La Manhattan del Medioevo”, è un borgo davvero suggestivo e ricco di storia.

La sua fondazione si perde nella notte dei tempi. Si narra che due fratelli, Muzio e Silvio, giovani patrizi romani fuggitivi come complici della congiura di Catilina, si fossero rifugiati in Valdelsa, costruendo due castelli: quello di Mucchio e quello di Silvia, il primo nome, quest’ultimo, della futura San Gimignano. Fu intorno al X secolo d.C. che il borgo venne chiamato come oggi noi lo conosciamo, dal nome di un vescovo modenese che, invocato durante le scorribande dei barbari, salvò la città dalla minaccia di Totila, apparendo miracolosamente sulle mura, tanto che gli abitanti di Silvia decisero, per gratitudine e per ingraziarsi in eterno la protezione del Santo, di cambiare il nome della città. Frequentata sin dalla Preistoria, durante il periodo etrusco arcaico si riempì di insediamenti stabili che divennero sempre più numerosi durante il periodo ellenistico, mentre con la colonizzazione romana si iniziò a prediligere il fondovalle, in particolare le aree in prossimità dei corsi d’acqua, le cui sponde erano spesso utilizzate come vie di comunicazione.

SAN GIMIGNANO COPLo sviluppo cittadino avvenne nel Basso Medioevo, grazie alla situazione geografica strategica. Delimitata dalla prima cerchia di mura e sorta a cavallo della variante collinare della via Francigena, divenne uno dei principali luoghi di sosta per tutti i viandanti. Libero comune fin dal 1199, San Gimignano fu diviso, come molte città italiane , dal conflitto tra guelfi e ghibellini. Nel 1229, le conseguenze del conflitto tra Siena e Firenze, decretarono l’annessione di San Gimignano a quest’ultima. Iniziò un duro e lungo periodo di decadenza, causato dagli scontri e guerriglie interne alla regione, dalle carestie ma soprattutto dalla peste che flagellò il borgo nel 1348. La ripresa fu lenta e soltanto qualche secolo più tardi si assistette ad un rilancio dell’economia che nel 1772 consentì la nomina da parte dei Granduchi di Lorena a Sede del Vicariato. Testimonianza del suo passato splendore sono le sue torri cittadine. Intorno al XIII secolo se ne contavano ben 72, mentre oggi ne sono rimaste solo 13.

Cosa visitare a San Gimignano? Le torri alte e possenti, che rappresentavano un simbolo di prestigio. I nobili, infatti, facevano a gara per erigere quella più elevata e di forte impatto estetico, mentre le famiglie sconfitte nelle lotte comunali potevano subire, come somma umiliazione, la cimatura, ossia la riduzione dell’altezza della propria torre che veniva portata a livello delle case circostanti. La torre più alta di tutte è la torre del Palazzo del Podestà, detta “la Rognosa”, con i suoi 51 metri d’altezza, superati solo dalla trecentesca “Torre Grossa” del Palazzo del Popolo, oggi sede comunale. Su piazza del Duomo, centro monumentale cittadino, si affacciano La Collegiata di Santa Maria, cui sono annessi i Musei di Arte Sacra ed Etrusca; il Palazzo del Podestà, il Palazzo Comunale che ospita il Museo Civico e la Pinacoteca.

Da non perdere piazza della Cisterna, in cui è collocata la cisterna medievale che forniva l’acqua alla popolazione, delimitata da Palazzo Ardinghelli, Casa Ridolfi, Palazzotto Razzi, Palazzo Tortoli-Treccani e Palazzo dei Cortesi, con la sua Torre del Diavolo. Oltre alle torri San Gimignano ebbe anche una Rocca, quella di Montestaffoli, costruita dai fiorentini nel 1353, nel punto più alto cittadino, a controllo dell’abitato. Nella contigua Piazza della Cisterna, centro del borgo,è collocata la cisterna medievale che forniva l’acqua alla popolazione.

Essa è delimitata da antichi edifici: Palazzo Ardinghelli con le duecentesche torri, Casa Ridolfi, Palazzotto Razzi, Palazzo Tortoli-Treccani che presenta una torre mozza e Palazzo dei Cortesi, con la sua ‘Torre del Diavolo’. Oltre alle torri San Gimignano ebbe anche una Rocca, quella di Montestaffoli, costruita dai fiorentini nel 1353, nel punto più alto della città, a controllo dell’abitato. Dai ruderi della fortificazione, fatta smantellare da loro stessi in età medicea, si ammira una delle vedute più suggestive sull’abitato e sulla campagna circostante

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