Viaggio nell’incantevole Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

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Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, istituito nel 1996, interessa 17.694 ettari di superficie terrestre e 61.474 di superficie marina, è il più grande Parco marino d’Europa.

Esso comprende tutte le isole principali dell’Arcipelago Toscano (Isola d’Elba, Giglio, Capraia, Montecristo, Pianosa, Giannutri e Gorgona) e alcuni isolotti minori e scogli (Palmaiola e Cerboli, nei pressi dell’Elba, le Formiche di Grosseto a Nord del Giglio, lo Scoglio d’Affrica o Formiche di Montecristo, le Formiche di Capraia, di Palmaiola, della Zanca). Le sette isole, secondo una leggenda, nacquero quando Venere, dea della bellezza, emergendo dalle meravigliose acque del mar Tirreno, lasciò cadere dalla collana che portava intorno al collo sette perle, le quali caddero in mare, diventando le sette isole in questione.

ARCIPELAGO TOSCANOEsse presentano una notevole varietà geologica: l’isola di Capraia è di origine vulcanica, Montecristo e Gorgona sono granitiche, Giannutri e Pianosa calcaree, Giglio ed Elba sia calcaree che granitiche.

La macchia mediterranea è la vegetazione dominante: la macchia “alta” è rappresentata da erica arborea, scoparia e corbezzolo, misti a mirto e lentisco; mentre quella “bassa” è. Invece. tipica dei punti più ventosi, dove resistono i cisti con belle fioriture. Tra i fiori, troviamo la cineraria, la violacciocca rossa, il giglio di mare della Sardegna, il cardo agglomerato ed alcuni endemismi come la linaria e il fiordaliso di Capraia, la viola dell’Elba. Di assoluta rilevanza è la nidificazione, all’Elba e a Capraia, del falco pellegrino, il più veloce predatore alato.

Numerose sono le colonie di uccelli marini, berte e gabbiani, tra i quali il raro gabbiano corso, specie endemica del Mediterraneo e presente in Italia in pochissime località. I mammiferi terrestri sono quelli tipici dell’ambiente mediterraneo con la rilevante presenza della martora; diffusa e visibile è anche la presenza del coniglio selvatico. Estinto sin dall’inizio dell’Ottocento il cinghiale maremmano, una trentina di anni fa è stato introdotto il cinghiale centroeuropeo detto “Sus scrofa” che, in assenza di predatori, si è riprodotto a dismisura all’Elba. Di rado è stata segnalata la presenza della foca monaca, mentre è possibile l’avvistamento di cetacei.

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