C’è grande fermento intorno al tema dei cambiamenti climatici. Il dibattito internazionale è molto vivo, a testimonianza del fatto che si tratta di un tema di cruciale per i decisori politici di tutto il mondo. Nelle ultime due settimane l’attenzione dei media si è concentrata su eventi di grande portata. Tra questi, per citare i più rilevanti, l’Unione Europea ha ratificato l’Accordo di Parigi facendo superare la soglia richiesta (55 Paesi che hanno sottoscritto l’accordo e il 55% delle emissioni globali). Pochi giorni dopo, in Ruanda, i rappresentanti di 150 paesi hanno siglato un accordo internazionale per la progressiva riduzione dei gas a effetto serra utilizzati per la refrigerazione (come aria condizionata e frigoriferi e un intero comparto che molto contribuisce all’innalzamento della temperatura media globale).
In questo contesto la SISC – Società Italiana per le Scienze del Clima chiama a raccolta la comunità scientifica a Cagliari per fare il punto sulle innovazione e le conoscenze prodotte dalla ricerca in questo ambito.
La risposta degli scienziati è davvero positiva: oltre cento sono presentazioni scientifiche raccolte e discusse alla Conferenza Annuale dal titolo “Climate challenges and solutions under the 2°C target” che ha preso il via stamattina presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Cagliari.
La Conferenza è un appuntamento consolidato che da ormai quattro anni, puntualmente, raccoglie sotto il segno della SISC la comunità scientifica ad affrontare la dimensione multidisciplinare dello studio sui cambiamenti climatici. Gli argomenti spaziano da innovazioni e tecnologie per la gestione delle risorse idriche, alla presentazione di nuovi modelli per lo studio dei cambiamenti climatici, dagli scenari economico finanziari sui costi del mancato adattamento, agli impatti su vari settori come agricoltura, ecosistemi, turismo, e altri temi che richiedono un approccio transdisciplinare.
“Le ultime due conferenze annuali hanno accentuato la vocazione della SISC a farsi piattaforma di collaborazione e di confronto multidisciplinare tra centri di ricerca che si occupano di cambiamenti climatici” – ha sottolineato la Prof. Donatella Spano, presidente della SISC. “Lo scorso anno, alla vigilia della COP di Parigi che ha prodotto lo storico accordo, la gran parte della comunità scientifica italiana si è riunita per iniziativa della SISC riuscendo a parlare con una sola voce e producendo un messaggio indirizzato ai decisori politici e sottoscritto da numerose società scientifiche italiane. Quest’anno, a Cagliari, il programma scientifico è organizzato con la collaborazione di dieci istituti di ricerca che, da diverse prospettive affrontano lo studio dei cambiamenti climatici. Questo è un segno – ha concluso la Prof. Spano – del lavoro fatto dalla SISC in questi anni con l’obiettivo di superare le tradizionali barriere che dividono le diverse discipline scientifiche. Lo studio dei cambiamenti climatici impone che esperienze e competenze diverse si parlino e diano vita a un dialogo costruttivo e propositivo. Il nostro ruolo sta, tra le altre cose, nel costruire occasioni, come la conferenza di Cagliari che diano concretezza a queste esigenze”.
La conferenza si è aperta con i saluti della Prof.ssa Spano (Presidente SISC e Assessore alla Difesa dell’Ambiente della regione Sardegna), Micaela Morelli (Università degli Studi di Cagliari, Prorettore alla Ricerca), Corrado Zoppi (Università degli Studi di Cagliari, Preside Facoltà di Ingegneria e Architettura), Luca Gabriele Deidda (Università degli Studi di Sassari, Prorettore Vicario), Roberto Furesi (Università degli Studi di Sassari – Direttore Dip.to di Scienze della Natura e del Territorio).
Le due giornate di lavori sono aperte da due lecture tenute da persone di rinomata fama internazionale come Andrea Karpati dirige il settore dedicato alle politiche climatiche nell’ambito di Climate-KIC, il più grande network europeo che coinvolge imprese private, istituti di ricerca ed enti pubblici, sull’innovazione applicata ai cambiamenti climatici, e Fiamma Straneo, il cui lavoro alla statunitense Woods Hole Oceanographic Institution rappresenta uno dei punti più avanzati nello studio degli oceani.
Sito web: http://sisclima.it/conferenza2016