Può darsi che Barack Obama dopo la presidenza deciderà di lavorare nella Silicon Valley. Quando mancano poco meno di tre mesi alla fine del suo secondo mandato, Obama si sta preparando alla vita post Casa Bianca, e le voci si fanno sempre più insistenti. L’interesse di Obama per tutto ciò che è tecnologia non è mai stato un mistero: porta avanti da sempre iniziative di sostegno alle startup e al settore tech in generale (come visti più semplici per gli imprenditori nel campo della tecnologia), e la prima cosa che fece nel suo primo giorno alla Casa Bianca fu creare la posizione di “United States chief technology officer“. Come si legge sul New York Times, i funzionari dell’Obama Foundation che stanno aiutando il presidente a programmare i suoi passi quando non sarà più in carica, nell’ultimo anno hanno fatto visita una decina di volte nelle roccaforti californiane dell’industria tech. “Non mi sorprenderebbe se questo fosse uno dei suoi progetti-chiave dopo la presidenza“, ha dichiarato Steve Case, cofondatore di Aol.
David Plouffe, l’uomo dietro la campagna elettorale del 2008, è a Uber. L’ex portavoce della Casa Bianca Jay Carney, ad Amazon. Lisa Jackson, che sotto Obama fu a capo dell’Agenzia di Protezione Ambientale, è senior executive ad Apple. Solo nell’ultimo mese, il Presidente ha scritto un articolo su Cnn.com in cui dichiara che il governo e l’industria tech devono collaborare per mandare l’uomo su Marte entro il 2030, ha curato come direttore ospite l’ultimo numero di Wired in cui si invitava la Silicon Valley a lottare contro l’ineguaglianza e incentivare la partecipazione civica, e ha tenuto una grande conferenza di tecnologia e scienza a Pittsburgh (la White House Frontiers Conference). Dalla Casa Bianca non arriva nessun commento, ma Phil Larson, uno dei consiglieri scientifici di Obama, l’ha definito “un vero Presidente geek”.