Per molti settori industriali non è certo una novità cominciare a lavorare su veicoli autonomi ed interconnessi per cambiare le regole della tradizionale intelligenza artificiale e della guida di un’auto. Forse non tutti lo sanno ma Nvidia si è da tempo impegnata nei settori dell’intelligenza artificiale e dei computer applicati alle auto, quindi maneggia tutto il necessario per produrre un prototipo di veicolo autonomo ed interconnesso che impara dagli errori e va da solo, in completa autonomia appunto. L’azione di guidare, che a noi sembra così naturale dopo aver accumulato un po’ di esperienze, implica invece abilità notevoli. Dobbiamo raccogliere e fondere assieme le percezioni che vengono dagli occhi, dalle orecchie, dalle mani sul volante e sulla leva del cambio e di tutto il corpo che ci informa su accelerazioni, frenate e molto altro ancora. A questi dati va aggiunta una buona dose di esperienza, che ci porta, per esempio, a prevedere che l’auto davanti a noi frenerà perché c’è un semaforo rosso in vista et voilà, stiamo guidando.
Anche l’auto dimostrativa di Nvidia sta imparando, lentamente, a fare tutte queste cose. Le problematiche non sono soltanto di tipo tecnologico ma anche di tipo etico, ad esempio come si dovrà comportare un’auto robot se per evitare di travolgere dei pedoni dovrà sbattere contro un muro, mettendo a repentaglio i suoi occupanti? Per risolvere questo, l’azienda usa i suoi potentissimi Drive PX, supercomputer sviluppati per la guida autonoma, che permetteranno di percepire l’ambiente circostante e muoversi in sicurezza.