E’ italiano il drone che rileva i ghiacciai: il Morteratsch perde 6 metri

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Una nuova tecnica di monitoraggio con i droni, messa a punto dai ricercatori dell’Università di Milano – Bicocca, ha rivelato che il ghiacciaio del Morteratsch in Svizzera, ha perso circa 5 metri di lunghezza e fino a 6 metri di spessore sulla fronte. Il metodo, ideato dal gruppo di Telerilevamento del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente, del Territorio e di Scienze della Terra (DISAT), insieme a Geomatica, Glaciologia e Microbiologia, potrebbe permettere di stimare bilanci di massa su diversi ghiacciai alpini.

Uno degli obiettivi è inoltre quello di comprendere che cosa rendere più scuro l’apparato glaciale: il ghiaccio infatti, se diventa più scuro, assorbe maggiormente le radiazioni, accelerando il processo di fusione. Il drone (che pesa 1380 grammi, con 35 cm di diagonale) può volare fino a 72 Km/h e restare in volo in quota fino a 15-20 minuti. Le rilevazioni sull’Engadina si sono svolte a 150 metri d’altezza rispetto alla superficie e le immagini sono state scattate a brevissimi intervalli (di pochi secondi), al fine di ottenere una ricostruzione tridimensionale della lingua del ghiacciaio. Al fine di creare delle mappe degli indici di scurimento del ghiaccio ed indagare le cause del fenomeno, sono stati raccolti campioni di “crioconite”, un sedimento scuro che si forma sulla superficie del ghiaccio, dove si accumulano polveri atmosferiche e microrganismi.

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