Da Marte il lander Schiaparelli della missione ExoMars 2016 non comunica. Prima di tacere e precipitare sul suolo marziano, ha fatto in tempo ad inviare circa “600 megabyte di dati“, ha riferito Andrea Accomazzo, capo delle Operazioni Planetarie dell’Esa. “Ci vorranno giorni, se non settimane” per studiare “una mole così ampia di dati“. Dati che già dicono che il lander Schiaparelli ha dunque lavorato sodo prima che qualcosa trasformasse il successo della missione ExoMars 2016 in un risultato un po’ monco. Questi dati confermano che la strumentazione e la sensoristica di bordo hanno funzionato a dovere.
“I retrorazzi, che dovevano garantire l’atterraggio morbido di Schiaparelli, si sono accesi per 3 secondi invece dei trenta previsti, mentre le comunicazioni con il modulo di discesa si sono interrotte circa 50 secondi prima del previsto ammartaggio“: a riferire i ‘sei minuti’ di terrore‘ della discesa verso Marte del lander Schiaparelli della missione europea ExoMars è l’Istituto nazionale di Astrofisica che, sul suo sito, riporta ulteriori dettagli di dati riferiti da Andrea Accomazzo, responsabile della Divisione per le missioni nel Sistema solare e Planetarie dell’Esa. “Quello che però è certo è che tutte le informazioni sulla discesa fino a quel momento sono state raccolte e rappresentano un prezioso bagaglio di informazioni per la ‘fase B’ del programma ExoMars, ovvero la prossima missione prevista in partenza per il 2020“. Missione che vedrà l’arrivo su Marte di un Rover “in grado di realizzare accurate analisi del terreno del Pianeta rosso, alla ricerca di possibili tracce di vita, presenti o passate, anche grazie alla trivella di cui sarà dotato“.