Il lander della missione Exomars, Schiaparelli, è precipitato sul suolo di Marte alla velocità di 300 chilometri orari da un’altezza compresa fra 2 e 4 chilometri e non si esclude che possa essere esploso nell’impatto. Lo rende noto l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) sulla base delle immagini catturate dalla sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa. Il punto in cui e’ avvenuto l’impatto è stato fotografato dalla sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa. L’immagine mostra due macchie scure: una, piu’ luminosa e definita, e’ il paracadute; l’altra, piu’ scura e confusa, e’ il cratere generato dall’impatto e si trova a poco piu’ di 5 chilometri a ovest del punto in cui Schiaparelli avrebbe dovuto toccare il suolo.
Le dimensioni relativamente estese della macchia che corrisponde al punto dell’impatto di Schiaparelli potrebbero corrispondere al sollevamento del materiale di superficie, ma l’Esa non esclude che il lander possa essere esploso al momento dell’impatto, considerando che i serbatoi del propellente erano ancora pieni. Si tratta tuttavia di “interpretazioni preliminari – rileva l’Agenzia Spaziale Europea – che dovranno essere confermate da ulteriori analisi”.
L’immagine, rende noto l’Esa, e’ stata scattata dalla camera Ctx a bordo della sonda americana Mro e ha la risoluzione di 6 metri per pixel. La stessa areaprevista per l’atterraggio di Schiarapelli era stata fotografata nel maggio scorso dallo stesso strumento di Mro e nella nuova immagine si notano chiaramente due nuovi elementi, che appaiono come delle macchie. Una delle due macchie appare piu’ luminosa e puo’ essere associata al paracadute dal diametro di 12 metri, utilizzato da Schiaparelli prima della fase finale della discesa. L’altra macchia, delle dimensioni di circa 15 metri per 40, e’ piu’ scura e confusa e si trova circa un chilometro a Nord rispetto al paracadute: e’ interpretata come il punto in cui e’ avvnuto l’impatto del lander, avvenuto da un’altezza stimata fra due e quattro chilometri. Ulteriori dettagli sono attesi nella prossima settimana, quando la sonda Mro tornera’ a sorvolare la stessa zona e la fotografera’ la camera ad alta risoluzione HiRISE.