ExoMars, l’astronauta Guidoni: la missione un successo, può portare a una “rivoluzione culturale”

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È inutile correre a mettere il cappello sui risultati delle missioni spaziali e sottolineare i meriti italiani, l’importante è una collaborazione internazionale che può portare a risultati straordinari, a una rivoluzione culturale nella concezione della vita nell’Universo“. Così Umberto Guidoni intervistato dal Giornale su ExoMars in una non troppo velata polemica nei confronti del premier Renzi. Guidoni smorza comunque le polemiche sul mancato “ammartaggio” di Schiaparelli, il lander dal nome italiano. Dall’Agenzia spaziale italiana parlano di successo. “La perdita del lander in sé non è un successo. Ma la missione sta portando i risultati sperati, anche perché lo Schiaparelli aveva poca strumentazione a bordo ed era concepito per fare da apripista alla prossima missione, tra cinque anni, quella veramente importante, perché porterà su Marte un laboratorio in grado di verificare se c’è vita sul pianeta“. “Significherebbe che la vita sulla Terra non è un incidente isolato. Una rivoluzione culturale, se si pensa a quanti millenni ci sono voluti per dire che non siamo al centro dell’Universo. Se ora riusciamo a capire che cos’è andato storto, eviteremo di ripetere l’errore nell’atterraggio su Marte, che è particolarmente difficile. L’hanno fallito il 50 per cento delle missioni internazionali“. E il Tgo, la sonda rimasta in orbita, a cosa serve? “È fondamentale perché cercherà la natura delle tracce di metano trovate nell’atmosfera. Se provengono da batteri, anziché dalla reazione chimica di alcune rocce, sarà la prova che su Marte c’è vita o c’è o c’è stata vita in un tempo non remoto“.

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