ExoMars, l’Italia sbarca su Marte: 6 minuti “di terrore”, nessun segnale da Schiaparelli. “Non è un buon segno” [LIVE]

  • LaPresse/Vincenzo Livieri
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Oggi, 19 ottobre 2016, nell’ambito della missione ExoMars, il lander Schiaparelli “ammarterà” sulla superficie del Pianeta Rosso. Se tutto dovesse andare secondo i piani, in 6 (lunghissimi e critici) minuti dovrebbe entrare nell’atmosfera marziana e atterrare. Nel dettaglio, Schiaparelli dovrebbe fare in suo ingresso in atmosfera alle 16:42, con touchdown alle 16:48L’annuncio del ricevimento del segnale di conferma dell’atterraggio è previsto alle 18:33 (ora italiana), mentre l’arrivo del segnale che l’orbiter TGO è nella corretta orbita è atteso alle 20:30 (ora italiana).

Dopo aver viaggiato uniti per sette mesi, Schiaparelli e l’orbiter Tgo si sono separati il 16 ottobre alle 16:42 ora italiana:  TGO ha rilasciato Schiaparelli con una leggera rotazione, in modo da mantenere la sua traiettoria sull’orbita marziana per le successive 72 ore, e poi si è allontanato. Quella che ha permesso la separazione è stata una manovra  programmata sul computer di bordo, così come la discesa di Schiaparelli (in basso le simulazioni e visualizzazioni dell’evento).

Ecco cosa sta accadendo in questi istanti. La diretta LIVE:

LaPresse/Vincenzo Livieri
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Ore 21:17 – Non è arrivato alcun segnale dal lander Schiaparelli. Il satellite statunitense Mro, che è passato in corrispondenza della posizione in cui avrebbe dovuto trovarsi, non ha inviato alcun segnale in grado di dare certezze sul suo destino. Tutto ciò che l’Esa ha a disposizione al momento dal Tgo, invece, il satellite europeo progettato appositamente per comunicare con lo Schiaparelli, è circa 20 megabyte di dati telemetrici, che devono ancora essere analizzati e che potranno dare risposte soltanto domani. “Non è un buon segno, ma nulla è detto, ma abbiamo bisogno di più informazioni“, spiega Paolo Ferri, capo del dipartimento operazioni dell’Agenzia spaziale europea. “E’ fondamentale che stasera guardiamo alla telemetria disponibile – aggiunge – sono fiducioso che domattina sapremo. Passeremo la notte qui, aspettiamo i dati. Dobbiamo fare una serie di processi estraendo le informazioni dal segnale radio“. Intorno alle 10 dovrebbe esserci una nuova conferenza stampa. “Al momento non possiamo dire nulla di sicuro“, spiega il presidente dell’Asi Roberto Battiston. “Le ipotesi possono essere tante – sottolinea – Il lander potrebbe per esempio anche essere semplicemente rovesciato e trasmettere verso terra“. Il Tgo comunque funziona perfettamente ed è in grado di offrire una serie di informazioni sull’atmosfera marziana. E comunque vada, sottolineano dall’Asi, se anche lo Schiaparelli dovesse rivelarsi fuori uso, le informazioni telemetriche che ha già trasmesso sarebbero essenziali per la fase due della missione, l’invio del rover nel 2020. La missione “e’ un successo, anche se al momento solo parziale

Al momento stanno arrivando al centro Esa di Darmstadt i dati della discesa del lander, ma la comunicazione si e’ interrotta nella fase finale dell’atterraggio. “Al momento non sappiamo ancora il perche’“, commenta Battiston. “Questo landing è un test, e durante i test non si sa come le cose vadano a finire“, sintetizza il direttore delle operazioni di volo dell’Esa Paolo Ferri.

LaPresse/Vincenzo Livieri
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Ore 21:00Non c’è conferma: da Schiaparelli nessun segnale.

L’Europa e l’Italia sono arrivate su Marte ma per avere la conferma definitiva dell’esito positivo dell’ammartaggio del lander Schiaparelli bisognerà attendere fino a domani: lo ha confermato Jan Woerner, numero uno dell’ESA. La lunga notte di Exomars è iniziata intorno alle 18.30 quando i primi dati sull’ammartaggio, in arrivo dalla sonda Mars Express dell’Esa, non sono stati considerati sufficienti a confermare al cento per cento che il lander avesse toccato con successo il suolo marziano. Si è atteso, allora, il passaggio della sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA intorno alle 20 ma, anche in questo caso, nulla di fatto. A questo punto gli scienziati si sono riservati di monitorare la situazione per tutta la notte e fare il punto entro le 10 di domani. Paolo Ferri, capo delle operazioni spaziali dell’ESA ha spiegato che “è necessario avere maggiori informazioni e dati più approfonditi“.

Poco prima delle 20 è arrivata la notizia positiva relativa al successo dell’immissione in orbita bassa dell’Orbiter TGO che continuerà a sorvolare il pianeta fino al dicembre 2022 per raccogliere informazioni sull’atmosfera del pianeta rosso alla ricerca di possibili tracce di vita.

Teniamo le dita incrociate, forse nella notte avremo risultati chiarificatori e magari anche positivi“: lo ha dichiarato il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, Jan Woerner. Quello del lander Schiaparelli era “un test di atterraggio. Uno strumento per un test che, si’, ha funzionato, anche se non sappiamo ancora i dettagli, e che abbiamo fatto per raccogliere dati per la prossima missione del 2020. I dati che saranno esaminati questa notte ci serviranno per sapere come fare atterrare con tecnologia europea il Rover su Marte. E’ stata un’ottima decisione di andare per la prima volta con uno strumento di test“. “Per l’Esa volare fino a Marte ed entrare in un’orbita sicura attorno al pianeta per una missione che servira’ a conoscere l’atmosfera e a scoprire se c’e’ vita e’ una grande sfida e un grande risultato“.

Ore 20:27Ancora nessun segnale dal lander Schiaparelli: tre i satelliti che orbitano intorno a Marte in grado di comunicare con Schiaparelli. Quello principale è il Tgo, cioè quello progettato apposta per comunicare con il lander e dal quale lo stesso lander si è sganciato poche ore fa. Degli altri due uno è l’Mro, satellite statunitense in grado di comunicare con Schiaparelli in maniera solo parziale, ma sufficiente a ricevere i principali dati di telemetria e quindi in sostanza in grado di farci capire se lo Schiaparelli è arrivato a terra intero. Il terzo – spiega Fabio De Ponte per LaPresse – è il Mars Express, che si supponeva fosse in grado di ricevere e rilanciare il segnale del lander. In effetti, intorno alle 18.30, ha inviato un segnale. Ma non è stato sufficiente per avere informazioni chiare. Questi satelliti naturalmente ruotano intorno al pianeta, quindi per raccogliere il segnale del lander e rilanciarlo verso la terra devono essere in specifiche posizioni. Il prossimo satellite in grado di comunicare con lo Schiaparelli sarà quello americano, l’Mro. A breve l’Esa dovrebbe essere in grado di dare una conferma dell’ammartaggio. Circa mezz’ora dopo passerà il Tgo, che potrà dare le informazioni più complete. Tuttavia, per elaborare la mole di informazioni che quest’ultimo invierà, occorreranno diverse ore. E’ attesa in nottata quindi una indicazione precisa di ciò che è avvenuto. Un segnale però fino a poco prima dell’ammartaggio c’era: lo ha captato un radiotelescopio indiano, ma lo ha perso 50 secondi prima dell’ammartaggio: il che non necessariamente vuol dire che ci sia stato un problema, perché è impossibile ricevere direttamente un segnale da dentro l’atmosfera marziana. Inoltre le operazioni di ammartaggio sono completamente automatiche, non essendo possibile governare il lander con un segnale remoto, che ci metterebbe circa 10 minuti per arrivare. Non resta che aspettare.

exomars1Ore 20:22 – “Il lander Schiaparelli sta funzionando correttamente ma il segnale si è interrotto a 50 secondi dall’arrivo sul suolo di Marte del lander. Abbiamo perso il segnale a circa 50 secondi dall’impatto con il suolo marziano“: a chiarire la complessa dinamica è Walter Cugno direttore del programma ExoMars di Thales Alenia Space Italia. “Avevamo il segnale all’ingresso nell’atmosfera di Marte ed era corretto. Poi a causa della ionizzazione dell’atmosfera era previsto che si perdesse il segnale“. “Dopo questa fase si è aperto il paracadute, quindi è stato rilasciato il paracadute e si è entrati sotto il controllo dei motori del lander“. “A quel punto, a 50 secondi dall’arrivo sul suolo marziano, si è perso il segnale“. “Ciò non vuol dire che c’è un problema essendo la sonda completamente automatica e può avere il controllo di tutta la manovra, fino a toccare il suolo“. Adesso, dice ancora Cugno, “si tratta di acquisire il segnale con l’orbiter della Nasa ‘MRO’ che è completamente compatibile”. Le prossime finestre per acquisire nuovi dati sono alle 20,00 e alle 20,30. “Dovremo avere i primi dati alle 20,30” aggiunge Cugno. “Anche l’orbiter Mars Express ha preso un segnale, ma non è definitivo“, spiega. Nel frattempo, continua ancora Cugno, “passa anche il Tgo che raccoglierà tutto un set di dati sulla discesa e l’atterraggio del lander. Dati che saranno analizzati nella notte e diffusi domattina“.

Ore 20:13 – I tecnici al lavoro nel centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), stanno esaminando la situazione. Alle 20 la sonda Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa ha cominciato a sorvolare la zona in cui dovrebbe trovarsi Schiaparelli e inviare il segnale che, in condizioni normale, avrebbe dovuto riattivare il sistema di trasmissione del lander. “Puo’ anche darsi che, nel caso in cui Schiaparelli resetti il computer di bordo, la comunicazione possa avvenire. Ci sono speranze, anche se remote“. Se alle 20:30, quando MRO avrà trasmesso i suoi dati a Terra, risulterà che Schiaparelli ha risposto tutti, si potrà finalmente tirare un sospiro di sollievo. In caso contrario inizierà una lunga notte dedicata all’analisi dei dati della sonda TGO, che, da parte sua ha effettuato un perfetto ingresso nell’orbita marziana.

Nel peggiore dei casi, ha spiegato il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri, si può essere verificato un mancato funzionamento dei retrorazzi: in questo caso il veicolo avrebbe avuto un impatto violento sul suolo marziano. Nel migliore dei casi invece nelle ultime fasi dell’arrivo su Marte Schiaparelli potrebbe aver avuto un problema nel cambio di antenna, che era previsto dalla missione. “Nella notte lavoreremo all’analisi dei dati dell’orbiter Tgo, che saranno piu’ dettagliati di quelli arrivati dal radiotelescopio di Pune e dalla sonda Mars Express. Sono stati registrati durate la discesa di Schiaparelli e contengono tantissimi parametri acquisiti in tempo reale che potranno dirci molto di piu’. Siamo molto fiduciosi che riusciremo a capire che cosa sia successo,” ha dichiarato Ferri.

Ore 19:55 – Il lander Schiaparelli ancora non ha dato segnali. E’ stato captato dal centro ESA di Darmstadt in Germania solo il messaggio dell’orbiter Tgo: al momento non si sa quali siano le condizioni del lander, ma solo che le operazioni di discesa sono avvenute in fase nominale, cioè come previsto. “Aspettiamo a questo punto la telemetria, cioè l’invio effettivo dei primi dati” attesi dal lavoro sul campo del lander, spiega Francesca Esposito dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), principal investigator dello strumento Dreams a bordo di Schiaparelli.

Non è ancora confermato l’ammartaggio: lo riferito Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, all’evento in corso al palazzo delle Esposizioni a Roma. Poco dopo le 18.30 si è festeggiato il successo della missione, tuttavia il segnale giunto è solo quello del Tgo, in orbita intorno al pianeta e non quello del lander.

Ore 19:40Il segnale del lander Schiaparelli è stato perduto un minuto prima che il veicolo toccasse il suolo marziano. Le speranze di ristabilire le comunicazioni non sono comunque perdute: lo ha dichiarato all’ANSA il direttore delle operazioni di volo dell’Agenzia Spaziale Europea, Paolo Ferri. Il segnale della discesa di Schiaparelli era stato ricevuto correttamente dal radiotelescopio Gmrt (Giant Metrewave Radio Telescope) che si trova in India, a Pune, “ma si e’ interrotto verso la fine. Rispetto ai tempi previsti, questo e’ accaduto nella fase finale, quando mancava un po’ meno di un minuto al momento dell’arrivo sul suolo“, ha detto Ferri. “Quello del radiotelescopio era però una sorta di esperimento“. Le comunicazioni piu’ attese erano quelle della sonda Mars Express, ma anche quest’ultima ha confermato la perdita del segnale, interrotto improvvisamente prima dell’arrivo a Terra. “Siamo delusi e preoccupati, ma le notizie che abbiamo finora non vogliono dire nulla ancora sull’esito dell’atterraggio: potrebbe essere successo di tutto“.

Non abbiamo ancora ricevuto alcun segnale dalla sonda Schiaparelli,” ha confermato a Roma al Palaexpo il direttore del dipartimento Osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Josef Aschbacher. “Avevamo una finestra di opportunita’ alle 18,30 con il sorvolo del TGO sulla zona di ammartaggio di Schiaparelli, ma non abbiamo ricevuto alcun segnale. Ora abbiamo una nuova finestra di contatto con un sorvolo da parte di una sonda della Nasa”.

La perdita del segnale “potrebbe essere stato un cambio di orientamento dell’antenna dovuto allo ‘strappo’ causato dal rilascio dei paracadute oppure dell’accensione dei retrorazzi,” spiega Walter Cugno, direttore programma ExoMars per Thales Alenia Space Italia. Si attendono quindi i dati  delle 20.30 ora italiana, dalla sonda NASA MRO. nel caso in cui non dovessero esserci contatti “vuol dire che abbiamo un problema“: “Aver perso il contatto con il lander nell’ultimo minuto, a meno 50 secondi dal ‘touchdown’, non vuol dire nulla, possono essere molte le cause, un cambio di orientamento dovuto ai paracadute o ai razzi. Per ora non possiamo sapere molto, dobbiamo attendere il passaggio di Mro. Se non abbiamo un contatto, allora si’ che avremo un problema“.

Sono collegamenti complessi, non vuol dire ancora niente aspettiamo fiduciosi“, ha commentato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Abbiamo ricevuto il primo segnale che ci ha permesso di vedere che l’orbiter Tgo sta funzionando, ora dobbiamo aspettare fino all’ultimo segnale per avere la conferma che il lander Schiaparelli sta bene“. “Avere avuto il segnale dal Tgo – chiarisce Battiston – non vuol dire che ci siano problemi con il lander Schiaparelli. È una lunga serie di segnali che arrivano e dobbiamo avere ancora pazienza e aspettare fino all’ultimo segnale per avere la conferma che Schiaparelli sta bene“.

EXOMARS-001Ore 18:50 – È arrivato il primo segnale dall’orbiter TGO ed è arrivato chiaramente. Dopo la sonda Mars Express è arrivato a Terra anche il segnale dell’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter), che con il lander Schiaparelli è il protagonista della missione ExoMars. Il segnale è stato accolto con un grande applauso nel centro di controllo della missione ExoMars che si trova in Germania, a Darmstadt. L’analisi dei dati non sarà completata prima delle 20:30 italiane.

Ore 18:49 – “Siamo all’avanguardia nel campo della ricerca, dello sviluppo e delle tecnologie avanzate, la space economy e’ gia’ una realta’ e noi siamo tra i pochi al mondo che possono starci dentro“: lo ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa Mauro Moretti, ad di Leonardo-Finmeccanica. “Questa è una specie di opera d’arte moderna. Gli artisti fanno fatica a concepire cose più evolute di quelle che stiamo facendo. Questo è un buon segno. Per questo motivo abbiamo deciso di prendere il nome “Leonardo”, abbandonando “Fin” di finanziaria e “Meccanica“.

Siamo grandi poeti, grandi musicisti, ma anche grandi scienziati“: lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, commentando la notizia dell’atterraggio della sonda Schiaparelli su Marte. “Dietro a questa missione ci sono uomini e donne che hanno dato un grande contributo“.

Solo facendo sistema e lavorando insieme si possono fare queste cose. Non sempre ci riusciamo in altri ambiti meno sfidanti, sembra che in questo contesto siamo particolarmente bravi come italiani e come europei. Questa di Exomars credo che sia una dimostrazione straordinaria di questo“: ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Questa missione è iniziata più di dieci anni fa. Nacque come missione europea con la Nasa. Poi per motivi di budget la Nasa decise di ritirarsi mettendo in pericolo la missione. L’Italia con l’Asi e l’Europa con l’Esa decisero di prendersi questo rischio“. “Ma lo sforzo che ci sta davanti è ancora molto grande“, quello della seconda missione “che ci permetterà di curiosare venti, trenta, cinquanta centimetri sotto il terreno marziano“.

Ore 18:35Arriva la conferma, successo della missione. L’Europa e l’Italia sono su Marte. L’Agenzia Spaziale Europea e l’Agenzia Spaziale Italiana hanno confermato che è arrivato il segnale di approdo sul pianeta rosso del lander Schiaparelli della missione europea ExoMars 2016. La missione è partita sette mesi fa ed ha rispettato tutti i parametri critici estremamente nominali sia per il lander che l’orbiter Tgo. “Non era ovvio che tutto andasse bene” ha commentato il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, che ha sottolineato l’eccezionale bravura della filiera industriale spaziale italiana parlando al Palazzo delle Esposizioni a Roma, alla presenza del ministro dll’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, e dell’ad di Leonardo Finmeccanica, Mauro Moretti.

Evviva l’Italia, evviva l’ESA, evviva l’Europa“, è stato il primo commento di Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

L’inserzione in orbita di TGO dovrebbe essere terminata, ma ora l’orbiter si trova dietro Marte, fuori dalla portata della Terra.

LaPresse/Belen Sivori
LaPresse/Belen Sivori

Ore 18:23 – “Il lander Schiaparelli ha fatto quello che doveva fare, tutto sta andando come previsto ma bisogna aspettare di avere le ultime conferme“: lo rende noto Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, a margine dell’evento organizzato a Roma. “Per ora tutto e’ nella norma ma vogliamo aspettare la sequenza di segnali che tutto sia perfetto“. “Il lander sembrerebbe aver fatto tutto quello che doveva fare ma dobbiamo ancora avere certezza, solo nei prossimi minuti avremo una conferma definitiva grazie ai dati che il lander inviera’ ai satelliti in orbita che saranno ritrasmessi verso Terra“. “È un momento storico e l’Italia è veramente orgogliosa, io sono orgoglioso per l’Agenzia spaziale italiana che ha guidato questo sforzo in questi anni, del fatto che abbiamo contribuito in modo decisivo a portare questa missione su Marte, a proporla e ad analizzare i dati dei nostri strumenti: la stazione meteorologica che è su Schiaparelli e lo strumento che ha misurato durante la discesa i dati ambientali di pressione e temperatura; due strumenti che daranno informazioni essenziali per capire che tutto è andato per il verso giusto per preparare la missione del 2020 che avrà tra i suoi strumenti quello dedicato alla ricerca della vita.

Ore 18:15La sonda ESA Mars Express sta inviando a Terra i segnali registrati durante la discesa del lander Schiaparelli su Marte. I dati stanno arrivando nel centro di controllo della missione ExoMars che si trova in Germania, a Darmstadt, ma la loro analisi è molto complessa, rileva l’Esa, e non sarà possibile avere la conferma del successo della missione prima delle 18:30 italiane.

Ore 18:06 – “Siamo arrivati su Marte, ora dobbiamo semplicemente iniziare a parlarci“: queste le parole di Donato Amoroso, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia. “Viviamo con grande trepidazione questi momenti perché sono anni di lavoro e la missione è davvero complessa, al limite delle conoscenze tecnologiche“. “Siamo attivati, ora dobbiamo solo iniziare a dialogare con il lander, stabilire un ponte“.

Dalla campagna di lancio in poi abbiamo avuto risultati perfetti, è stata una missione noiosa da questo punti di vista. Abbiamo centrato esattamente le orbite e le traiettorie rispetto alle previsioni analitiche“: lo ha spiegato Walter Cugno, vice presidente Esplorazione e scienza di Thales Alenia Space e direttore programma Exomars, mentre si attende l’esito del segnale dal lander Schiaparelli dalla superficie di Marte.

Ha davvero ragione il premier Matteo Renzi, ora c’è tanto orgoglio e tanta trepidazione“: lo dichiara l’Ad di Leonardo-Finmeccanica, Mauro Moretti, in riferimento al tweet del presidente del Consiglio, in attesa che arrivi il segnale di conferma dell’approdo su Marte del lander Schiaparelli. Parlando con i giornalisti al Palazzo delle esposizioni a Roma, dove i vertici dell’Asi ed i responsabili scientifici e industriali della missione ExoMars 2016 stanno aspettando il segnale cruciale dal pianeta rosso, Moretti ricorda il ruolo dell’alta tecnologia italiana a bordo della missione europea, la prima su Marte. “ExoMars è piena di tecnologia italiana. Le tecnologie più importanti le abbiamo fatte noi“, afferma. “Oggi è un giorno importante ma è il primo passo perché nel 2020 atterrerà con la missione ExoMars 2020 la nostra trivella, realizzata da Leonardo, un vero gioiello della tecnologia che andrà a cercare nelle viscere di Marte se c’è qualcosa di bio” ha aggiunto Moretti. “Il gruppo Leonardo ha contribuito direttamente e attraverso le sue societa’ a realizzare un prodotto qualitativo altissimo. E’ di nostra fabbricazione oltre il 40% della navicella e ne siamo veramente molto orgogliosi“. Lo ha detto l’amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, Mauro Moretti, intervenendo all’evento organizzato al Palaexpo di Roma in occasione dell’arrivo sul pianeta Marte della sonda Schiaparelli con la missione Exomars. “Abbiamo dimostrato di avere la tecnologia e che per il futuro possiamo programmare cose ancora più all’avanguardia“. La missione su Marte si completera’ nel 2020 con una trivella realizzata da Leonardo “che sara’ molto sofisticata e consentira’ di prelevare campioni a due metri di profondita’ sul pianeta. Oggi vediamo i risultati del grande lavoro che abbiamo fatto. E’ un passo in avanti molto importante, anche per il futuro dei nostri giovani“. “Siamo orgogliosi del lavoro fatto, perche’ abbiamo battuto nell’altissima tecnologia le grandi aziende statunitensi e quelle russe. La trivella che riesce ad analizzare direttamente su Marte le forme di vita, trasmettendo i dati gia’ elaborati sulla terra rappresenta un gioiello, cosi’ come i satelliti, i pannelli solari, il sistema di posizionamento stellare per la guida, tutto costruito da noi“, ha sottolineato Moretti.

exomarsOre 17:51 – La stazione radio di Malargue, in Argentina, e quella di Cebreros, in Spagna, sono in attesa dei primi segnali dal lander Schiaparelli. Il Trace Gas Orbiter che ha portato la sonda fino all’orbita del pianeta sta compiendo il giro intorno a Marte e non appena sarà a portata del segnale del lander lo rimbalzerà verso la Terra. Se tutto è andato come previsto i pannelli solari si sono già sbloccati e il lander sta ricaricando le batterie mente l’antenna lunga due metri si mette in asse con la Terra.

La missione Exomars rappresenta un momento storico, frutto della collaborazione di una squadra di persone che ha permesso la riuscita del progetto: queste le parole di Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana nell’intervento di apertura dell’evento “L’Italia va su Marte“. “Sono davvero molto emozionato e sto sulle spine. Ma ho fiducia nel lavoro svolto fin qui da tutti i tecnici che hanno lavorato alla missione e aspetto il risultato di questo lavoro“. “E’ come lanciare un sasso da Terra e riuscire dopo un viaggio di milioni di chilometri a colpire il punto esatto con la giusta inclinazione. Si tratta di un margine molto stretto che pero’ avra’ molta importanza per l’esito finale della missione. Solo se Schiaparelli entrera’ con la giusta angolazione nell’atmosfera marziana riuscira’ ad ammartare indenne. Confido nell’ottimo lavoro svolto fin qua da tutti.”

Il direttore dell’Agenzia spaziale europea Esrin Josef Aschbacher ha dichiarato che si tratta di una missione molto complessa e che “l’Italia è fra i paesi che hanno supportato di più la missione Exomars con fondi, energia e competenza. Un totale di 16 aziende italiane hanno contribuito alla realizzazione del progetto“.

Ore 17:27 – Terminate le trasmissioni di Schiaparelli. I segnali iniziali sono stati ricevuti tramite il Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT) mentre il lander discendeva sulla superficie di Marte, ma non si hanno ancora conferme del touchdown. Non è una sorpresa, spiega l’ESA, a causa del segnale “molto debole” ricevuto da GMRT. Una conferma più precisa si avrà dalla sonda ESA Mars Express.

schiaparelliOre 17:15 – Il lander Schiaparelli “dovrebbe essere già su Marte“, ma “aspettiamo il segnale ” e “incrociamo le dita“. Non nasconde un po’ di apprensione Fabio Favata, responsabile di missione di ExoMars 2016, parlando con i giornalisti a margine dell’evento a Roma, a Palazzo delle Esposizioni, promosso per il primo approdo dell’Europa su Marte, una missione che con l’Asi ha molto di italiano.

L’arrivo del lander su Marte è il primo passo della missione ExoMars dell’Agenzia Spaziale Europea e di quella italianache si concluderà nel 2020 quando a sbarcare sulla superficie marziana sarà un vero e proprio rover dotato di una trivella Made in Italy che perforerà il suolo del Pianeta Rosso alla ricerca di tracce di vita nascosta alle letali radiazioni spaziali. La sonda – ribattezzata Schiaparelli, dal nome dell’astronomo lombardo che per primo osservò i canali sulla superficie di Marte – è scesa sul Meridiani Planum. L’orbiter TGO dalla quale si è sganciato il lander si è inserita in orbita intorno al pianeta per raccogliere informazioni necessarie a realizzare una mappa in 3D della superficie marziana e ad analizzare le emissioni di metano che vengono dalla crosta di Marte per cercare d comprendere se siano di orgine biologica o geologica.

Ore 16:50 – I segnali in arrivo da Marte impiegano 9 minuti e 47 secondi per raggiungere la Terra, quindi ora il team attende le prime indicazioni relative al successo dell’ingresso in atmosfera, discesa e ammartaggio. Fiato sospeso fino alla conferma ufficiale.

Ore 16:48 – Secondo i programmi, si spengono i motori ad una altezza dal suolo di circa 2 metri e Schiaparelli scende in caduta libera alla velocità di 10 chilometri orari, protetto da un struttura deformabile. E’ il momento del touchdown. Terminano i 6 minuti “di terrore”. In attesa della conferma ufficiale.

Ore 16:47 – Secondo i programmi, si accendono i retrorazzi ad una quota di 1100 metri e ad una velocità di 250 km/h.

Ore 16:46 – Secondo i programmi, Schiaparelli viaggia a una velocità di circa 320 km/h e si trova a 7000 metri di quota, ed ora si stacca lo scudo termico frontale; dopo circa 30 secondi si stacca anche lo scudo termico posteriore e il paracadute, a una quota di 1200 metri e a una velocità di 240 km/h.

Ore 16:45 – Secondo i programmi, la quota è di 11 km e la velocità è di 1700 km/h. Si apre il paracadute supersonico di 12 metri di diametro.

Ore 16:43 – Secondo i programmi, lo scudo termico protegge da altissime temperature Schiaparelli che si trova a circa 45 km di quota e viaggia a 19.000 km/h.

Ore 16:42 – Secondo i programmi, inizia la discesa, i 6 “minuti di terrore“. Schiaparelli si trova a 121 km di altezza e viaggia a circa 21 mila km/h.

Ore 16:17 – Il Direttore di Volo ExoMars Michel Denis conferma che il segnale ricevuto da Schiaparelli è arrivato “forte e chiaro“, captato dal Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT) di Pune, India.

Ore 15:37 – Il lander Schiaparelli si è “risvegliato” dallo stato di ibernazione. In fase di riavvio il computer di bordo, i sistemi automatici di navigazione, di guida, di telecomunicazione e di controllo della sonda, in preparazione i motori per la delicatissima fase di frenata. La conferma è giunta dal segnale del veicolo, sebbene molto debole, ricevuto dal radiotelescopio Giant Metrewave Radio Telescope che si trova a Pune in India.

Ore 15:15 – Il Trace Gas Orbiter ha iniziato la manovra di inserzione nell’orbita marziana. Il “burn” dovrebbe durare 139 minuti.

L’Italia sbarca su Marte

Rappresentazione artistica del Trace Gas Orbiter (TGO, in alto a sinistra) e del modulo Schiaparelli (in basso a destra), che compongono la missione ExoMars 2016. Il modulo Schiaparelli è rappresentato nella sua configurazione di superficie, dopo il distacco dei suoi scudi termici e paracadute ( visibili sullo sfondo) durante la discesa nell'atmosfera marziana. Il TGO e Schiaparelli non sono rappresentati in scala. Crediti: ESA/ATG medialab
Rappresentazione artistica del Trace Gas Orbiter (TGO, in alto a sinistra) e del modulo Schiaparelli (in basso a destra), che compongono la missione ExoMars 2016. Il modulo Schiaparelli è rappresentato nella sua configurazione di superficie, dopo il distacco dei suoi scudi termici e paracadute (visibili sullo sfondo) durante la discesa nell’atmosfera marziana. Il TGO e Schiaparelli non sono rappresentati in scala. Crediti: ESA/ATG medialab

L’Italia va su Marte, con tutta la sua scienza, la sua alta tecnologia, la sua industria spaziale. ExoMars è l’unione delle forze tra l’Esa e l’agenzia spaziale russa Roscosmos, e comprende il Trace Gas Orbiter (Tgo) ed il dimostratore di entrata, discesa ed atterraggio Schiaparelli. In questo straordinario scenario, il nostro Paese, con l’Agenzia Spaziale Italiana, è pronto a iniziare l’avventura marziana a 55 milioni di chilometri dalla Terra.

L’obiettivo del lander Schiaparelli è testare una gamma di tecnologie per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, compresi uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile.

Il Trace Gas Orbiter (Tgo) invece comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita.

Schiaparelli trasporta anche un piccolo pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate.

exomars1In questa avventura, che vede coinvolte circa 1.500 persone a livello Europeo nel programma ExoMars con oltre 600 in Leonardo e 134 aziende di Paesi partner dell’Esa coinvolte e coordinate da Thales Alenia Space, è l’Italia hi-tech ad approdare sul Pianeta Rosso. Attraverso la partecipata Thales Alenia Space, il colosso aerospaziale italiano Leonardo ha la leadership di entrambe le missioni ExoMars del 2016 e del 2020. Realizzati da Leonardo molti dei prodotti ad alto contenuto tecnologico usati nel programma: i sensori stellari di assetto, i pannelli fotovoltaici, il piano focale e l’elettronica di processamento della telecamera stereo di Cassis, le unità elettroniche di alimentazione e la sofisticatissima trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano per la prima volta nella storia fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita. Attraverso la controllata Telespazio, Leonardo è anche responsabile di alcuni sistemi chiave del segmento di terra di ExoMars. In questa missione 2016 sono quattro i pannelli solari realizzati da Leonardo con apertura alare di 17, 5 metri e garantiscono alimentazione a una distanza dal Sole che all’arrivo della sonda in atmosfera marziana è di 1.38 unità astronomiche, pari a 207 milioni di chilometri. La durata del viaggio della sonda verso Marte, guidata dai sensori stellari Leonardo, è stata di sette mesi e la velocità della sonda all’arrivo nell’atmosfera marziana sarà di 21.000 chilometri l’ora. La distanza Marte-Terra all’arrivo è di 178 milioni di chilometri.

Credit: ESA/ATG medialab
Credit: ESA/ATG medialab

Il Tgo lavorerà su un’orbita di 400 chilometri, la distanza della Iss, per 100.000 chilometri, il triplo della distanza della Luna, farà centinaia di orbite di 4 giorni l’una, per 12 mesi: in tutto la navicella percorrerà mezzo miliardo di chilometri, sempre guidata dai sensori stellari di Leonardo. A bordo anche la camera stereoscopica Cassis, cui ha contribuito Leonardo, che riprenderà foto 3D di Marte, con un dettaglio di 5 metri. Dopo il rilascio di Schiaparelli da Tgo il 16 ottobre, oggi si passa alla fase dell’ammartaggio del 19 ottobre ed il lander avrà 6 minuti per decelerare da 21.000 a 0 chilometri l’ora per atterrare. L’atterraggio di Schiaparelli deve essere totalmente autonomo, non può essere radioguidato perché a questa distanza i segnali radio impiegano 9,5 minuti da Marte alla Terra. Il sito su Marte scelto per l’atterraggio del lander è il Meridiani Planum che ha una depressione con diametro di 1.000 chilometri circa.

La Missione

Credit: ESA/ATG medialab. Grafica: Davide Coero Borga
Credit: ESA/ATG medialab. Grafica: Davide Coero Borga

La missione è suddivisa in due fasi. Nella prima, iniziata a marzo 2016, una sonda (TGO) resterà nell’orbita di Marte per indagare la presenza di metano e altri gas presenti nell’atmosfera, possibili indizi di una presenza di vita attiva, mentre un modulo (EDM) denominato Schiaparelli contenente la stazione meteo (Dreams) ed altri strumenti, atterrerà su Marte, il 19 ottobre. Nella seconda parte della missione, che prenderà invece il via nel maggio 2020, l’obiettivo è portare sul Pianeta Rosso un innovativo rover capace di muoversi e dotato di strumenti per penetrarne ed analizzarne il suolo.

Il 21 ottobre 2015 l’ESA ha annunciato la scelta del primo candidato per il landing del 2020. Si tratta di Oxia Planum, selezionato all’interno di una rosa di quattro siti.

Obiettivi Scientifici
ExoMars è stato concepito e realizzato con l’obiettivo principale di acquisire e dimostrare la capacità autonoma europea di eseguire un atterraggio controllato sulla superficie marziana, operare sul suolo marziano in mobilità di superficie, accedere al sottosuolo per prelevarne campioni e analizzarli in situ. Nello specifico, la missione indagherà le tracce di vita passata e presente su Marte, la caratterizzazione geochimica del pianeta, la conoscenza dell’ambiente marziano e dei suoi aspetti geofisici e l’identificazione dei possibili rischi per le future missioni umane.

Contributo Italiano
L’ESA ha assegnato all’industria italiana la leadership principale di entrambe le missioni; oltre alla responsabilità complessiva di sistema di tutti gli elementi, è sempre italiana la responsabilità diretta dello sviluppo del modulo di discesa di ExoMars 2016, denominato Schiaparelli, del drill di due metri che perforerà il suolo marziano per il prelievo di campioni e del centro di controllo da cui il Rover verrà operato.

Per quanto concerne il contributo scientifico, gli strumenti proposti con P.I Italiano e selezionati da ESA sono i seguenti:

  • DREAMS (Dust characterization, Risk assessment and Environment Analyser on the Martian Surface) suite di sensori per la misura dei parametri meteorologici (pressione, temperatura, umidità, velocità e direzione del vento, radiazione solare) e del campo elettrico atmosferico in prossimità della superficie di Marte. Esso avrà la possibilità di studiare le condizioni ambientali sul pianeta nel periodo, particolarmente interessante, in cui si prevede una forte presenza di polveri nell’atmosfera (Francesca Esposito INAF/Osservatorio Astronomico di Napoli)
    • AMELIA (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis), modellistica dell’atmosfera marziana impiegando i dati raccolti dai sensori durante la discesa del lander Schiaparelli sulla superficie marziana (Francesca Ferri CISAS- Università di Padova)
     MA_MISS (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) spettrometro per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, inserito all’interno del Drill, che consentirà di analizzare la conformazione della superficie interna della perforazione effettuata dal Drill stesso (Maria Cristina De Sanctis (INAF/IAPS, Roma, Divisione Sistemi Avionici e Spaziali di Finmeccanica).
  • INRRI (INstrument for landing-Roving laser Retroreflector Investigations) il microriflettore laser dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è stato  realizzato con la supervisione scientifica di Simone Dell’Agnello, fisico dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’INFN.

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