L’Italia va su Marte, con tutta la sua scienza, la sua alta tecnologia, la sua industria spaziale. E’ iniziato il conto alla rovescia per l’avventura europea sul pianeta rosso della prima missione ExoMars 2016 dell’Agenzia Spaziale Europea che entrerà nell’orbita intorno al Pianeta Rosso il 19 ottobre e, allo stesso tempo, il suo lander Schiaparelli scenderà sulla sua superficie. ExoMars è l’unione delle forze tra l’Esa e l’agenzia spaziale russa Roscosmos, e comprende il Trace Gas Orbiter (Tgo) ed il dimostratore di entrata, discesa ed atterraggio Schiaparelli. In questo straordinario scenario, il nostro Paese, con l’Agenzia Spaziale Italiana, è pronto a iniziare l’avventura marziana a 55 milioni di chilometri dalla Terra.
Schiaparelli si separerà da Tgo domenica 16 ottobre, entrando nell’atmosfera per una discesa di sei minuti verso la regione di Meridiani Planum, dove atterrerà mercoledì 19 ottobre. Tutte le fasi dell’atterraggio del lander italiano, dalla separazione dalla sonda madre al touchdown su Marte, quindi l’arrivo a destinazione della missione ExoMars 2016, saranno trasmesse al palazzo delle Esposizioni a Roma, nell’evento “Italy goes to Mars“. L’evento è organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con Esa, Inaf, Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia e National Geographic Channel. L’obiettivo del lander Schiaparelli è testare una gamma di tecnologie per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, compresi uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile. Il Trace Gas Orbiter (Tgo) invece comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita. Schiaparelli trasporta anche un piccolo pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate.
Il Tgo lavorerà su un’orbita di 400 chilometri, la distanza della Iss, per 100.000 chilometri, il triplo della distanza della Luna, farà centinaia di orbite di 4 giorni l’una, per 12 mesi: in tutto la navicella percorrerà mezzo miliardo di chilometri, sempre guidata dai sensori stellari di Leonardo. A bordo anche la camera stereoscopica Cassis, cui ha contribuito Leonardo, che riprenderà foto 3D di Marte, con un dettaglio di 5 metri. Dopo il rilascio di Schiaparelli da Tgo il 16 ottobre, si passa alla fase dell’atterraggio del 19 ottobre ed il lander avrà 6 minuti per decelerare da 21.000 a 0 chilometri l’ora per atterrare. L’atterraggio di Schiaparelli deve essere totalmente autonomo, non può essere radioguidato perché a questa distanza i segnali radio impiegano 9,5 minuti da Marte alla Terra. Il sito su Marte scelto per l’atterraggio del lander è il Meridiani Planum che ha una depressione con diametro di 1.000 chilometri circa. L’atterraggio sarà seguito a Roma, dal Palazzo delle Esposizioni, dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, dal Direttore di Esa?Esrin, Josef Aschbacher, direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa. Con loro ci saranno il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, l’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo?Finmeccanica, Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, il presidente dell’Inaf, Nichi D’Amico. Ad aprire l’evento romano è prevista la proiezione in anteprima della prima puntata della serie televisiva “Marte” realizzata da Ron Howard e prodotta da National Geographic Channel, in onda sul canale Sky 403 dal 15 novembre.