ExoMars: lo schianto di Schiaparelli dovuto a un guasto al computer di bordo

MeteoWeb

Secondo un articolo pubblicato oggi sulla rivista britannica Nature, un guasto informatico potrebbe aver causato il fallimento dell’atterraggio su Marte del lander ‘Schiaparelli‘. La rivista fa riferimento nel suo ultimo numero a quello che è successo il 19 ottobre scorso, quando il modulo di atterraggio Schiaparelli, destinato ad effettuare test scientifici sulla superficie di Marte e testare la nuova tecnologia europea di discesa e atterraggio, si è schiantato sul terreno del pianeta rosso.Il 21 ottobre, l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, ha comunicato che i controlli per l’atterraggio del modulo erano stati interrotti, anche se la missione di ExoMars non è stata dichiarata fallita, in quanto il satellite da cui si è sganciato Schiaparelli continua a muoversi intorno all’orbita di Marte. Nell’intervista rilasciata a Nature, uno degli scienziati a capo del progetto di ExoMars, Jorge Vago, ha considerato “prioritario” rilevare e rimediare agli errori di Schiaparelli: “Questo è davvero importante ed è già nelle intenzioni di tutti“, ha dichiarato Vago. Le analisi preliminari dell’evento hanno indicato che il modulo ha iniziato la manovra di atterraggio in modo impeccabile, ma a 4 minuti e 41 secondi qualcosa è andato storto. Durante la discesa, infatti, lo schermo termico e il paracadute si sono attivati prematuramente, secondo Vago, mentre i propulsori, destinati a rallentare il modulo per 30 secondi prima dell’ammartaggio, hanno lavorato solo per 3 secondi circa prima di ricevere l’istruzione di disattivarsi. “Credo che in quel momento fossero ancora molto in alto. E lo scenario più probabile è che, da lì, sia semplicemente caduto sulla superficie“, ha dichiarato lo scienziato. In base alle immagini in possesso degli scienziati, il dispositivo è caduto probabilmente da una altezza compresa tra i 2 e 4 chilometri prima di schiantarsi ad oltre 300 chilometri all’ora. Secondo Andrea Accomazzo, responsabile delle missioni solari e planetarie dell’Esa, la causa più probabile dello schianto è da attribuirsi a un bug verificatosi nel software del dispositivo o un problema con i dati provenienti dai diversi sensori, che potrebbero aver portato il modulo a rilevare una quota diversa da quella reale.

Il 7-9 novembre i risultati Esa

Si conosceranno fra il 7 e il 9 novembre i risultati ufficiali della Commissione istituita dall’Esa per indagare su quanto e’ accaduto al modulo Schiaparelli: lo ha reso noto Walter Cugno, responsabile del sito di Torino di Thales Alenia Space, a margine di un incontro all’Universita’ di Torino. “E’ probabile che la causa sia legata alla dinamica associata all’apertura del paracadute. Un’ipotesi che deve pero’ essere confermata dalle analisi in corso“, ha spiegato.

Condividi