“Il centro operazioni dell’Agenzia spaziale europea ha confermato che l’inserimento in orbita marziana del Trace gas orbiter è avvenuto correttamente. Possiamo quindi già gioire del successo di questa parte della missione, con il suo carico utile di strumenti scientifici. Dobbiamo invece avere ancora un po’ di pazienza per conoscere la situazione attuale di Schiaparelli. I dati ricevuti fino ad ora non sono infatti conclusivi. Ma qualunque sia l’esito finale, si è trattato di un banco di prova per le tecnologie con le quali si dovrà portare a termine la seconda parte della missione nel 2020“: queste le dichiarazioni rilasciate dall’astronauta Samantha Cristoforetti in una intervista a Repubblica. Su Marte “non sarà la mia generazione ad arrivarci, ma quella successiva“. “Se si potesse, partirei“, “ma devo aspettare il mio turno, ci sono tanti colleghi, ora tocca a loro. Ma il sogno e il desiderio sono sempre lì“. “Dobbiamo essere capaci di garantire la sopravvivenza all’equipaggio durante un viaggio che dura almeno cinque mesi, proteggere gli astronauti dalle radiazioni, fornirli di ossigeno, cibo e acqua. Ci sono tecnologie fondamentali da sviluppare per assicurare la sopravvivenza in un tempo così lungo“, “ci vorrà del tempo ma nulla di ciò che dobbiamo fare è impossibile tecnologicamente. Certo, per arrivare su Marte serve un impegno ampio, non sarà solo italiano o europeo“.
ExoMars, Samantha Cristoforetti: per Schiaparelli “dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza”
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