Nell’ambiente scientifico sono comunemente noti come “minuti di terrore“, quelli durante i quali la sonda entra in atmosfera e tocca il suolo. Nel caso di Schiaparelli, la sonda europea protagonista della missione ExoMars, saranno 6 lunghissimi minuti: per essere accora più precisi, i responsabili della missione prevedono un tempo di discesa complessivo di circa 5 minuti e 53 secondi. Ecco quindi cosa accadrà oggi, minuto per minuto:
- alle 16.42 inizia la discesa, Schiaparelli si trova a 121 km di altezza e viaggia a circa 21 mila km/h;
- alle 16:43 lo scudo termico protegge Schiaparelli che si trova a circa 45 km di quota e viaggia a 19.000 km/h;
- alle 16:45 la quota è di 11 km e la velocità è di 1700 km/h: a questo punto si apre il paracadute supersonico di 12 metri di diametro;
- alle 16:46 Schiaparelli viaggia a una velocità di circa 320 km/h e si trova a 7000 metri di quota, ed ora si stacca lo scudo termico frontale;
- alle 16:46 dopo circa 30 secondi si stacca anche lo scudo termico posteriore e il paracadute, a una quota di 1200 metri e a una velocità di 240 km/h;
- alle 16:47 si accendono i retrorazzi ad una quota di 1100 metri e ad una velocità di 250 km/h;
- alle 16:48 si spengono i motori ad una altezza dal suolo di circa 2 metri e Schiaparelli scende in caduta libera alla velocità di 10 chilometri orari, protetto da un struttura deformabile.
La discesa verso Marte sta avvenendo in questi istanti senza imprevisti. Domenica scorsa il lander si è separato dall’orbiter Trace Gas Orbiter (TGO), e da quel momento sono stati effettuati solo dei piccoli aggiustamenti di rotta e Schiaparelli procede nella sua progressiva e lenta discesa in stato di ibernazione, dal quale si sveglierà alle 15:37 ora italiana: dal quel momento verranno riavviati il computer di bordo, i sistemi automatici di navigazione, di guida, di telecomunicazione e di controllo della sonda e verranno preparati i motori per la delicatissima fase di frenata. Al termine delle suddette operazioni, quindi poco prima delle 16.42 ora italiana, la missione ExoMars si troverà nella fase più critica: inizieranno i suddetti “minuti di terrore”. Durante i primi tre minuti della discesa, l’atmosfera marziana rallenterà il lander che sarà protetto dal calore prodotto dall’attrito dallo scudo termico che progressivamente verrà consumato. Entreranno in funzione i radar installati a bordo della sonda che verificheranno posizione e velocità di discesa sia verticale che orizzontale della sonda: le informazioni raccolte saranno utilizzate dal sistema di controllo dei motori che si accenderanno per assicurare una ulteriore frenata di Schiaparelli e una sua discesa verso il suolo marziano nella posizione più corretta possibile. Al termine della discesa, quando in Italia saranno le 16:48, i razzi, a soli 2 metri dal suolo, si spegneranno e Schiaparelli cadrà su Marte, protetta da una struttura deformabile che attenuerà gli effetti dell’urto.
La conferma ufficiale dell’atterraggio e del corretto funzionamento di tutti i componenti si avrà solo alle 18:33: il tempo necessario per colmare la distanza Terra-Marte (circa 10 minuti) e per raccogliere i segnali di conferma trasmessi da Schiaparelli attraverso i moduli che orbitano intorno a Marte.
L’Europa alla ricerca di vita su Marte
Il lander Schiaparelli è ad un passo dal pianeta rosso, pronto a iniziare la sua missione speciale, la prima di un modulo europeo che parla molto italiano. L’Italia è pronta ad andare su Marte con tutta la sua scienza, la sua alta tecnologia, la sua industria spaziale, alla ricerca di tracce di vita marziana. La prima missione ExoMars 2016 dell’Agenzia Spaziale Europea entra oggi nell’orbita intorno al Pianeta Rosso, proprio mentre il lander Schiaparelli sta scendendo verso la superficie di Marte. Il programma ExoMars, che si compone di due missioni, quella attuale e un’altra prevista per il è l’unione delle forze tra l’Esa e l’agenzia spaziale russa Roscosmos, e comprende il In questo straordinario scenario, il nostro Paese, con l’Agenzia Spaziale Italiana, è pronto a iniziare l’avventura marziana a 55 milioni di chilometri dalla Terra. Schiaparelli, dopo essere entrato nell’atmosfera di Marte, impiegherà sei minuti a scendere verso la regione di Meridiani Planum, punto di atterraggio. Tutte le manovre di questa fase cruciale con il touchdown su Marte, quindi l’arrivo a destinazione della missione ExoMars 2016, sono seguite dagli scienziati e tecnologi europei dal centro dell’Esa-Esoc di Darmstadt, in Germania, mentre in Italia le immagini sono trasmesse al palazzo delle Esposizioni a Roma, nell’evento “Italy goes to Mars”. L’evento italiano è organizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con Esa, Inaf, Leonardo-Finmeccanica, Thales Alenia Space Italia e National Geographic Channel.
L’obiettivo del lander Schiaparelli è testare una gamma di tecnologie per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, compresi uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile. Il Trace Gas Orbiter (Tgo) invece comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita. Schiaparelli trasporta anche un piccolo pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate. E in questa avventura, che vede coinvolte circa 1.500 persone a livello europeo nel programma ExoMars con oltre 600 in Leonardo e 134 aziende di Paesi partner dell’Esa coinvolte e coordinate da Thales Alenia Space, è l’Italia hi-tech ad approdare sul Pianeta Rosso. Attraverso la partecipata Thales Alenia Space, il colosso aerospaziale italiano Leonardo ha la leadership di entrambe le missioni ExoMars del 2016 e del 2020. Realizzati da Leonardo molti dei prodotti ad alto contenuto tecnologico usati nel programma: i sensori stellari di assetto, i pannelli fotovoltaici, il piano focale e l’elettronica di processamento della telecamera stereo di Cassis, le unità elettroniche di alimentazione e la sofisticatissima trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano per la prima volta nella storia fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita. Attraverso la controllata Telespazio, Leonardo è anche responsabile di alcuni sistemi chiave del segmento di terra di ExoMars. In questa missione 2016 sono quattro i pannelli solari realizzati da Leonardo con apertura alare di 17, 5 metri e garantiscono alimentazione a una distanza dal Sole che all’arrivo della sonda in atmosfera marziana è di 1.38 unità astronomiche, pari a 207 milioni di chilometri. La durata del viaggio della sonda verso Marte, guidata dai sensori stellari Leonardo, è stata di sette mesi e la velocità della sonda all’arrivo nell’atmosfera marziana sarà di 21.000 chilometri l’ora. La distanza Marte-Terra all’arrivo è di 178 milioni di chilometri. Il Tgo lavorerà su un’orbita di 400 chilometri, la distanza della Iss, per 100.000 chilometri, il triplo della distanza della Luna, farà centinaia di orbite di 4 giorni l’una, per 12 mesi: in tutto la navicella percorrerà mezzo miliardo di chilometri, sempre guidata dai sensori stellari di Leonardo. A bordo c’è anche la camera stereoscopica Cassis, cui ha contribuito Leonardo, che riprenderà foto 3D di Marte, con un dettaglio di 5 metri. Il lander Schiaparelli ha 6 minuti per decelerare da 21.000 a 0 chilometri l’ora per atterrare su Marte, un atterraggio che deve essere totalmente autonomo e non può essere radioguidato perché a questa distanza i segnali radio impiegano 9,5 minuti da Marte alla Terra. Il sito su Marte scelto per l’atterraggio del lander sono i Meridiani Planum che hanno una depressione con diametro di 1.000 chilometri circa. L’atteraggio sarà seguito a Roma, dal Palazzo delle Esposizioni, dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, dal Direttore di Esa?Esrin, Josef Aschbacher,direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Esa. Con loro ci saranno il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, l’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo?Finmeccanica, Mauro Moretti, l’amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, il presidente dell’Inaf, Nichi D’Amico. Ad aprire l’evento romano è prevista la proiezione in anteprima della prima puntata della serie televisiva “Marte” realizzata da Ron Howard e prodotta da National Geographic Channel, in onda sul canale Sky 403 dal 15 novembre. Un parterre di eccezione anche al Centro di Controllo dell’Esa, l’Esoc di Darmstadt, in Germania dove ingegneri e scienziati del programma ExoMars dell’Esa, della Roscosmos e delle agenzie partner,illustreranno le sfide tecniche ed operative dell’atterraggio su Marte. Tutti in attesa dell’ora X.
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