‘Fermare’ l’orologio biologico e rimandare la maternità a tempi migliori. A questo scopo la fecondazione assistita con tecniche sempre più avanzate e sicure propone il ‘social freezing’, una pratica possibile anche in Italia “consigliata prima dei 38 anni di età. In questo modo, cioè conservando i propri ovociti, le chance di ottenere una gravidanza nel momento che si riterrà più opportuno sono del 52%. Se eseguita prima dei 35 anni si arriva al 65%. La possibilità di concepimento futuro utilizzando gli ovociti crioconservati dipende, infatti, dal numero e dalla qualità delle cellule recuperate. Ed entrambi questi fattori sono connessi all’età e alla riserva ovarica della paziente al momento della raccolta”.
Naturalmente, prosegue l’esperto, “la preservazione della fertilità viene consigliata anche a quelle donne che devono sottoporsi a chemio e/o radioterapia, o ad altre cure e interventi che possono incidere negativamente e irreversibilmente sulla capacità riproduttiva. È, infine, indicata in caso di familiarità per menopausa precoce”. La pratica della crioconservazione degli ovociti a beneficio futuro per lei si accosta a un’altra nuova opzione ‘per lui’: un test diagnostico su liquido seminale, il Redox Energy Test, per valutarne il contenuto vitaminico e lo stress ossidativo. “Grazie alla quantificazione di tutti i più importanti antiossidanti e composti del metabolismo energetico del liquido seminale – conclude Bilotta – l’esame garantisce la possibilità di evidenziare l’eventuale stato di carenza e/o di eccesso di specifiche sostanze ad azione antiossidante, spesso associate a problemi di infertilità maschile, e di intervenire con specifiche terapie. Una novità assoluta in termini di diagnosi, nata dalla collaborazione tra Alma Res e Lta-Biotech“.
Il percorso del social freezing si compone di 4 semplici fasi: 1) Una visita preliminare, volta a valutare sia lo stato di Salute generale, sia la riserva ovarica 2) Una terapia ormonale personalizzata. Questa condotta sotto stretto controllo medico, è volta a stimolare, a livello ovarico, la produzione di più follicoli, la cui crescita viene seguita ecograficamente e con dosaggi ormonali 3) Il prelievo degli ovociti. Quando i follicoli hanno raggiunto un diametro tale da essere potenzialmente maturi, il liquido in essi contenuto viene aspirato e gli ovociti, in esso contenuti, vengono così recuperati 4) Il congelamento degli ovociti. Gli ovociti così recuperati vengono congelati, o meglio vitrificati. La vitrificazione è una tecnica di congelamento ‘ultrarapido’ che preserva l’integrità cellulare degli ovociti garantendone la sopravvivenza post-scongelamento (95%) e, conseguentemente, elevate percentuali di fertilizzazione e di gravidanza. (AdnKronos)