La tanto discussa notte di Halloween è arrivata. E c’è un parroco che per festeggiarla ha addirittura organizzato una festa in parrocchia. Don Michele è intervenuto su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, per motivare la sua scelta.
E’ il parroco della chiesa San Nicola di Mira, Don Michele Pio Cardone, che a Radio Cusano Campus ha raccontato: “Questa festa fa bene ai bambini. Abbiamo pensato di tenerli in parrocchia, perché comunque si vestirebbero e andrebbero a bussare alla porta di sconosciuti. Abbiamo pensato di tenerli in parrocchia con le loro famiglie per aiutarli a vivere questa festa con il loro papà e la loro mamma. Halloween festa satanica? Ma il diavolo non ha bisogno del 31 ottobre per andare in giro ad accalappiare anime. Ci sono molte persone, anche nell’ambiente ecclesiastico, che sono ignoranti, che non hanno studiato. Basterebbe studiare un po’ di più per capire che non è vero che Halloween non sia una festa cristiana. Così come è falso che Halloween non sia una festa tipica italiana“.
Don Michele ha organizzato la festa di Halloween in parrocchia: “Persone ignoranti, che non studiano, non capiscono che questa festa fa bene ai bambini. I bambini si devono liberare dalle paure, anche il discorso di fede non va improntato sulla paura, su Satana o sul timore del peccato, ma su Gesù, sulla luce, sul suo messaggio di pace. E’ bello che i bambini si travestano, giochino, non devono aver paura delle streghe, dei mostri o della morte. Stasera avranno anche modo di distrarsi, considerando quanto siano particolari questi giorni, per via del terremoto. Le crociate contro Halloween sono da Medioevo, Halloween può essere anche una occasione per tirare il fiato, fare un po’ di festa, stare insieme, ballare, giocare, divertirsi“.
Si travestirà anche Don Michele: “Io mi sono sempre mascherato. Sono passato dalla streghetta cattiva alla fatina, ho indossato diversi abiti. Oggi è a sorpresa, non voglio rivelare ai bambini di cosa mi travestirò“.