Halloween: le origini storiche di una festa antichissima

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Tutti conoscono Halloween ma non tutti sono informati sulle origini di questa festa antichissima. La celebrazione di Halloween risale alla civiltà celtica.

I Celti, popolo prevalentemente di pastori, avevano ritmi vitali scanditi dall’allevamento del bestiame ed i greggi, terminata la stagione estiva, venivano riportati a valle, preparandosi all’arrivo dell’inverno. Il momento più solenne di tutto l’anno, per loro, era dato dalla notte di Samhain (da Samhuin, “Summer’s end”, ossia “fine dell’estate”), la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre che per questo popolo segnava l’inizio del nuovo anno; periodo in cui i frutti dei campi erano assicurati, il bestiame nutrito e le provviste per l’inverno pronte. L’importanza che la popolazione celta attribuiva a Samhain risiede nella loro concezione del tempo, visto come un cerchio suddiviso in cicli: il termine di ogni ciclo era considerato molto importante e carico di magia.

HALLOWEEN STORIA 1Insieme a Samhain (31 ottobre, appunto) si festeggiavano Lughnasadh (1 agosto), Beltane (30 aprile o 1 maggio), Imbolc (1-2 febbraio), Yule (21 dicembre), Ostara (21 marzo), Litha (21 giugno) e Mabon (21 settembre). La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti. Da qui è comprensibile l’accostamento dello Samhain al culto dei morti. I Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno, cioè il 31 ottobre, Samhain chiamasse a sé tutti gli spiriti dei morti, che vivevano in una landa di eterna giovinezza e felicità chiamata Tir nan Oge, e che le forze degli spiriti potessero unirsi al mondo dei viventi, provocando in questo modo il dissolvimento temporaneo delle leggi del tempo e dello spazio e facendo sì che l’aldilà si fondesse con il mondo dei vivi e permettendo agli spiriti erranti di vagare indisturbati sulla Terra.

Samhain era, dunque, una celebrazione che univa la paura della morte e degli spiriti all’allegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco Sacro e venivano effettuati sacrifici animali. Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro. Dopo questi riti i Celti festeggiavano per 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti. Con l’avvento del Cristianesimo la Chiesa, pur non riuscendo a cancellare Halloween, riuscì in parte a “cristianizzarla”, attraverso l’istituzione della Festa Ognissanti del 1 novembre e della giornata per la Commemorazione dei defunti, prevista il giorno successivo. Perché si chiama Halloween? Il termine Halloween non è altro che la variante scozzese del nome completo All Hallows’Eve, ovvero “Vigilia di Ognissanti”.

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