Computer sempre più potenti, che utilizzano programmi sofisticati, stanno sfidando la supremazia umana in vari settori, dagli scacchi alla musica. Ma uno strumento diagnostico digitale, una app o un ‘dottore virtuale’, può essere assimilabile o addirittura superiore a un medico in carne e ossa? La risposta, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Harvard Medical School, è “non del tutto“. Insomma, il medico reale batte ancora il ‘Dottor Google’. E di parecchio. Secondo l’analisi, pubblicata su ‘Jama Internal Medicine’, oggi la performance dei medici è enormemente superiore: i ‘camici bianchi’ fanno una corretta diagnosi oltre due volte più spesso di 23 app ‘interpreta-sintomi’ comunemente usate. Si tratta, dicono gli autori, del primo confronto diretto tra diagnosi al computer e quelle fatte dai medici in carne ossa. Gli errori diagnostici derivano dal mancato riconoscimento di una malattia o da una soluzione non tempestiva, ricordano i ricercatori. Ebbene, i medici fanno questi errori circa il 10-15% delle volte, dicono gli studiosi. Ma affidarsi a un medico virtuale non sembra molto conveniente.
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Il medico in carne e ossa batte App, web e PC: sulla salute è meglio non affidarsi (solo) alla tecnologia
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