Internet: italiani sempre connessi ma il 92% non si fida della rete

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Gli italiani sono tecnologicamente sempre disponibili tramite il loro smartphone o tablet, e si connettono ”appena possono” senza mai prendersi una pausa dal loro vita digitale. E’ così che le tracce lasciate sulla rete prendono forma e diventano il nostro ”doppio digitale”, una sorta di fratello gemello che vive online e ha le nostre stesse passioni, abitudini e comportamenti. Tuttavia oltre il 90% non si fida della rete e ha paura di essere tracciato. E’ la dicotomia che emerge dalla ricerca di Axa Italia condotta da Episteme dal titolo ”Gli Italiani, il labirinto dei dati e il ruolo del settore assicurativo” , presentata oggi nel corso dell’Italian Axa Forum 2016. Il 73% degli intervistati passa la sua giornata connesso ad INTERNET, il 63% su Whatsapp e il 53% su Facebook. Tra chi non riesce ad essere in ”real time” il 30% si connette ”appena può” al social network. Pc, smartphone e tablet sono i dispositivi tecnologici più amati dagli italiani: il 93% possiede un pc, l’85,2% ha uno smartphone e il 50% usa regolarmente il tablet. La tecnologia è quindi per noi uno strumento indispensabile, che offre soluzioni, indicazioni e risposte puntuali a quello che cerchiamo. La ricerca ci dice infatti che tra le App e i servizi online più usati spiccano i motori di ricerca, apprezzati dal 92,4% delle persone e i siti di navigazione stradale, come Google Maps, utilizzati dal 67% degli italiani. Ma anche le App di banche e assicurazioni come quelle di recensioni per ristoranti e hotel piacciono al 42% degli intervistati. Ma sebbene come consumatori gli italiani risultino molto soddisfatti di come la tecnologia ci aiuta nella vita quotidiana, come cittadini c’è la paura di perdere il controllo dei dati e di non sapere più come governarli una volta che sno immessi in rete. Il 92% delle persone, infatti, pensa che utilizzando INTERNET si possa venire tracciati e seguiti, mentre l’89% sostiene che si dovrebbero poter cancellare più facilmente i propri dati dai siti e dai motori di ricerca. Nel complesso, quindi, il problema della privacy è molto sentito e diffuso tra i cittadini-utenti, tanto che oltre l’86% vorrebbe tutelarla, senza far circolare informazioni o immagini personali. C’è anche una scarsa comprensione del fenomeno dei big data: il 45% degli italiani non sa che cosa sono, il 35% li avverte come un problema che complica la loro vita, anziché migliorarla, mentre una fetta – decisamente alta – del 66,3% è concorde nel pensare che i big data siano utili solo alle aziende per fini commerciali piuttosto che a loro stessi. E insieme alle paure cresce la motivazione ad assicurarsi da rischi vecchi e nuovi, come quello della privacy appunto. L’assicurazione si conferma lo strumento ideale per mettere al sicuro i propri beni e i propri cari, ma big data e tecnologia aprono la strada ad una evoluzione del ruolo delle Compagnie. Il 68% degli italiani sarebbe interessato ad una polizza che offra anche l’installazione di una scatola nera per la propria auto, di un sistema di monitoraggio intelligente per la propria casa o di un braccialetto elettronico per la propria salute. Circa l’80% degli intervistati, inoltre, chiede più prevenzione e più consulenza da parte degli assicuratori.

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