Lombardia, Simini (Arpa): “manca un giorno per lo sforamento del tetto di smog”

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Fino a 10 anni fa eravamo sott’acqua per sei mesi per le polveri sottili. Negli anni più recenti siamo arrivati ai 60 giorni. Abbiamo raggiunto solo ieri il 35esimo giorno, non siamo ancora in una fase di superamento. Veramente, tra molto poco, arriveremo al 36esimo giorno, quello a partire del quale siamo in mora rispetto alle leggi comunitarie, non ci nascondiamo dietro un dito. I motivi? L’accensione dei riscaldamenti nelle case e le condizioni metereologiche, che sono un fattore importante“. Lo ha detto il presidente di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) Lombardia, Bruno Simini, alla presentazione, a Palazzo Lombardia, a Milano, del ‘Protocollo di collaborazione per l’attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto all’inquinamento locale’, firmato con Regione Lombardia, Anci Lombardia, Città metropolitana, capoluoghi di provincia e Comuni aderenti.

Se, dopo cinque giorni vediamo dei picchi, possiamo cambiare – ha spiegato – il colore del semaforo e applicare il protocollo. Nell’home page del sito dell’Arpa avremo tra poco un bottone gigante che si chiama ‘Qualità dell’aria’ e pubblicheremo i risultati del protocollo. Bisogna lavorare anche se gli ultimi 15 anni ci danno un miglioramento tendenziale importante e incontrovertibile. Non avremo mai più l’aria cattiva di 15 anni fa”. “Noi vorremmo ammodernare anche un po’ il dibattito – ha notato a margine – perché si parla ancora di tubi di scappamento quando oggi la scienza è orientata a migliorare il consumo degli pneumatici o dei freni in modo da ridurre le emissioni. Da padre anziano mi verrebbe da dire di cercare di guidare in modo prudente. Una guida sportiva inquina di più“, ha concluso Simini.

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