L’Uragano Matthew cambia nuovamente traiettoria dopo aver sferzato le coste orientali degli Stati Uniti d’America meridionali: dopo aver colpito Florida, Georgia e South Carolina, adesso si trova nel North Carolina dove sta continuando a mietere vittime. Sul territorio statunitense, sono fino al momento 15 i morti provocati dalla tempesta (5 in North Carolina, 4 in Georgia, 4 in South Carolina e 6 in Florida) che però ha una storia ben più lunga. L’uragano infatti ha addirittura lambito Venezuela e Colombia, prima di risalire verso Giamaica, Haiti, Repubblica Dominicana, Cuba e Bahamas. Ad Haiti l’uragano ha provocato una vera e propria devastazione, tanto che le vittime accertate sono quasi mille e il timore è che questo numero possa aumentare ulteriormente.
In base ai precedenti aggiornamenti, sembrava che l’uragano Matthew potesse seguire una strana traiettoria a trottola sull’oceano Atlantico, tornando a colpire – seppur indebolito – le Bahamas e forse persino la Florida per una seconda volta. Invece gli ultimi aggiornamenti hanno nuovamente ribaltato la situazione: l’uragano si muove verso l’oceano Atlantico, e pur perdendo potenza, durante la settimana si avvicinerà pericolosamente al continente Europeo, ancora sotto forma di tempesta tropicale.
Matthew arriverà nell’Atlantico Europeo, qualora venissero confermate questi ultimi proiezioni, nel prossimo weekend tra sabato 15 e domenica 16 ottobre: potrebbe essere risucchiato tra Groenlandia e Islanda andando così ad alimentare il flusso oceanico. E’ ancora prematuro capire quali saranno le ripercussioni sul clima europeo nella seconda metà del mese di ottobre, ma certamente l’arrivo di Matthew potrebbe sconvolgere l’attuale assetto barico su scala continentale, forse dando nuovo impeto al flusso zonale, riattivandolo dopo molto tempo con le prime violente tempeste oceaniche stagionali in rotta sull’Europa da Nord/Ovest.
