L’uragano Matthew, dopo avere devastato Haiti, ha raggiunto Cuba dopo aver ucciso nove persone e costretto centinaia di migliaia a fuggire dalla più forte tempesta caraibica in quasi dieci anni. Il bilancio provvisorio è di cinque morti ad Haiti e quattro nella Repubblica Dominicana, ma è certamente destinato a salire: la protezione civile haitiana non riesce mettersi in contatto con il sud dell’isola dopo che l’uragano ha distrutto ponti e linee telefoniche. Al momento si conterebbero 14.500 sfollati e 1.855 abitazioni distrutte. Il crollo di un ponte ha compromesso l’unico collegamento tra Port-au-Prince e la penisola.
Cuba è stata colpita nel tardo pomeriggio locale: il “landfall” è avvenuto alle due ora italiana di stanotte e tre ore dopo la tempesta si stava già spostando al largo delle coste nordorientali dell’isola, muovendosi alla velocità di 13 km/h, secondo il National Hurricane Center statunitense. Florida, South Carolina, ed alcune aree della North Carolina hanno dichiarato lo stato di emergenza e la South Carolina da oggi inizierà l’evacuazione di 1,1 milioni di persone dalle aree costiere. In Georgia è emergenza in 13 contee.
Matthew ha toccato a terra ad Haiti poco dopo l’alba come Uragano di categoria quattro, su una scala di cinque, nei pressi della cittadina di Les Anglais, con venti di 230km/h, ha reso noto l’NHC: è il primo uragano di categoria quattro ad abbattersi su uno dei Paesi più poveri del mondo in 52 anni. Dopo avere flagellato Cuba Matthew è atteso domani nelle Bahamas, rende noto l’NHC. Ad Haiti si sono rilevate precipitazioni tra i 38 e i 63 centimetri, con punte di un metro, mentre la città portuale di Les Cayes, la terza del Paese, è stata duramente colpita.
Ad Haiti vivono quasi 11 milioni di persone e migliaia sono ancora ospitate in tendopoli dopo il terribile terremoto del 2010. Oltre 9.000 persone nel Paese sono state evacuate, e le scuole restano chiuse fino a lunedì. A Cuba si registrano allagamenti nei villaggi sulla costa orientale, con onde fino a cinque metri.