L’Uragano Matthew continua a perdere intensità ed è stato declassato a categoria 1, con venti che soffiano a meno di 120 chilometri orari, ma il pericolo per gli Stati uniti non è del tutto svanito. A minacciare la costa sudorientale è ora il pericolo di grandi inondazioni e allagamenti in un’area già abbondantemente devastata. Il bilancio delle vittime negli Stati uniti, intanto, è salito ad almeno dieci. Ai cinque morti in Florida, si sono aggiunte le cinque vittime in Georgia e South Carolina (almeno 900, invece, le persone rimaste uccise ad Haiti). La popolazione delle aree costiere è stata invitata dalle autorità ad osservare rigidamente le indicazioni delle forze di sciurezza per evitare ulteriori rischi. “Un decesso su quattro durante gli uragani negli Stati Uniti è legato alla crescita dei fiumi a seguito delle forti piogge“, ha avvertito su Twitter Rick Knabb, direttore del Centro informazioni per gli uragani. Il servizio meteorologico ha precisato nello stesso tempo che Matthew sta per riversare forti piogge su numerose decine di chilometri di terra, anche lontano dalla costa.
Un piano di emergenza federale è stato attuato in quattro stati (Florida, Georgia, South Carolina, North Carolina) dal presidente Barack Obama, che ha avvertito sui rischi di “un uragano davvero pericoloso“. Matthew ha costretto le autorità ad eveacuare obbligatoriamente circa tre milioni di persone sulla costa orientale del Paese. Un milione di residenti, invece, è rimasto senza corrente elettrica. La città costiera di St. Augustine, a Sud di Jacksonville, in Florida, ha subito “enormi danni“, ha detto Chuck Mulligan, comandante dell’ufficio dello sceriffo nella contea di St. Johns. Le autorità, intanto, hanno cominciato a fare la conta dei danni, che potrebbero ammontare a oltre 30 miliardi di dollari, anche se è ancora troppo presto per un bilancio definitivo: in molte aree continua a piovere e il maltempo proseguirà anche nelle prossime ore.