Missione ExoMars: il 19 ottobre l’ammartaggio di Schiaparelli, “la prova più difficile”

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Ieri la separazione tra il lander Schiaparelli dalla navicella TGO (Trace Gas Orbiter), è stata solo la prima fase di una missione estremamente complessa, frutto della collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea e Roscosmos, con particolare contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana.

La missione ExoMars si divide in due fasi che si concluderanno nel 2020 quando a sbarcare sulla superficie marziana sarà un rover dotato di una trivella Made in Italy capace di penetrare le rocce marziane alla ricerca di tracce di vita nascosta alle letali radiazioni spaziali. Nel frattempo, mercoledì 19 la sonda Schiaparelli (dal nome dell’astronomo lombardo che per primo osservò i canali sulla superficie di Marte) ammarterà sul Meridiani Planum, il luogo definito per l’atterraggio. TGO si inserirà invece in orbita per raccogliere informazioni che serviranno a realizzare una mappa in 3D della superficie del pianeta e ad analizzare le emissioni di metano.

EXOMARS-003La discesa della sonda Schiaparelli durerà in tutto circa sei minuti e sarà la parte più delicata della missione: “360 secondi di terrore“, sono stati definiti dagli esperti dell’Agenzia Spaziale Italiana. Indiscusso il ruolo di primaria importanza del nostro Paese, sia sotto il profilo scientifico che sotto quello industriale e tecnologico della missione. “Il nostro Paese e’ stato quello che ha avuto per primo, circa 15 anni fa, la visione di immaginare una missione su Marte, e, nel corso del tempo ha saputo costruire, passo dopo passo all’interno dell’Agenzia spaziale Europea, il consenso necessario a realizzarla. Ora ci aspetta la prova piu’ decisiva, quell’atterraggio su Marte. Sappiamo che e’ una prova difficile, ma siamo confidenti della qualita’ del nostro lavoro. Non possiamo rammaricarci di nulla, abbiamo fatto tutto quello che doveva essere fatto“, spiega Enrico Flamini coordinatore scientifico dell’ASI. “In tutto saranno circa un migliaio le persone coinvolte nelle missione. Molte di loro partecipano a titolo di ricercatori e hanno curato la progettazione e la realizzazione dei diversi esperimenti imbarcati sul lander Schiaparelli che sull’orbiter“.

exomarsA fare la parte del leone ci sono le industrie che fanno capo al gruppo Leonardo Finmeccanica con un impiego complessivo di circa 600 persone. In primo piano c’e’ Thales Alenia Space, che ha l’incarico di realizzare le due missioni (quella del 2016 e quella del 2020) realizzando fisicamente la sonda Schiaparelli l’orbiter che rimarra’ in orbita intorno a Marte e poi il rover che scendera’ su Marte nel 2020. Diverse poi le componenti della nave spaziale e del lander assemblate in Italia. Leonardo, sottolinea la società in una nota, ha un ruolo di primissimo piano nel programma ExoMars. La componente italiana di Thales Alenia Space, società partecipata da Leonardo, ha la leadership industriale di entrambe le missioni oltre alla responsabilità complessiva di tutti gli elementi. Per ExoMars 2016, Thales Alenia Space ha realizzato presso lo stabilimento di Torino il modulo Schiaparelli, mentre il modulo orbitante TGO è stato realizzato a Cannes.
Per la missione 2020, Thales Alenia Space si occuperà dello sviluppo del sistema di navigazione e guida del Carrier Module e del Descent Module e del progetto del sistema rover, compresa la realizzazione del laboratorio analitico. Leonardo contribuisce inoltre alla missione 2016 fornendo molte delle tecnologie a bordo di ExoMars: generatori fotovoltaici, unità per la trasformazione e la distribuzione della potenza elettrica agli utilizzatori del satellite, schede di distribuzione della potenza elettrica per il modulo Schiaparelli, sviluppati nel sito di Nerviano. A Campi Bisenzio Leonardo ha invece realizzato per ExoMars 2016 i sensori di assetto, che consentono al Trace Gas Orbiter di orientarsi nello spazio, e il cuore optronico dello strumento di osservazione CASSIS. Parlando della missione 2020, oltre ai pannelli fotovoltaici per l’alimentazione del veicolo spaziale e del rover, Leonardo realizza a Nerviano con il finanziamento di ASI la speciale trivella con cui per la prima volta l’umanità scaverà nel sottosuolo di Marte ad una profondità che potrebbe conservare tracce di vita. All’interno della trivella viene alloggiato lo spettrometro Ma_Miss (Mars Multispectral Imager for Subsurface Studies) per l’analisi dell’evoluzione geologica e biologica del sottosuolo marziano, anch’esso realizzato da Leonardo, a Campi Bisenzio.
Attraverso Telespazio, Leonardo è infine responsabile di parte del segmento di terra della missione, tra cui il Mission Control System, usato per monitorare e controllare il TGO nel 2016, e il simulatore operativo per supportare la sperimentazione delle infrastrutture ExoMars a terra, compresi i sistemi di controllo della missione e del volo.
Per la missione 2020, Telespazio ha la responsabilità della progettazione, sviluppo e manutenzione della Rocc Ground Communication Infrastructure (RGCI), l’infrastruttura che fornisce al centro operativo di controllo del rover le comunicazioni necessarie per condurre le operazioni del rover stesso, in particolare per l’invio di comandi e la ricezione dei dati di telemetria. Lo staff di Telespazio opera nei team dell’ESOC per lo svolgimento delle attività pre-lancio, per la fase LEOP e le attività ordinarie.

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