Il lander Schiaparelli si è separato come previsto alle 16:42 dall’orbiter TGO (Trace Gas Orbiter), insieme al quale aveva viaggiato per sette mesi nell’ambito della missione ExoMars, e ora è in rotta verso Marte. Il segnale è giunto alle 17:02, captato dal Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT) vicino Pune, India, e la conferma è giunta dal direttore di volo Michel Denis.
Dopo aver viaggiato uniti per sette mesi, Schiaparelli e l’orbiter Tgo si sono separati in quello che i responsabili della missione chiamano scherzando un “divorzio in orbita“.
Il segnale della conferma che la separazione era effettivamente avvenuta ha impiegato 9 minuti e 36 secondi per raggiungere la Terra, quindi è stato analizzato nel centro di controllo della missione che si trova in Germania, a Darmsdatd, nel Centro per la Ricerca e la Tecnologia dell’Esa. La separazione dei due veicoli è avvenuta alla distanza di un milione di chilometri da Marte e da quel momento le loro strade si sono separate: TGO ha rilasciato Schiaparelli con una leggera rotazione, in modo da mantenere la sua traiettoria sull’orbita marziana per le prossime 72 ore, e poi si è allontanato.
Quella che ha permesso la separazione è stata una manovra programmata sul computer di bordo, così come la discesa di Schiaparelli prevista per mercoledì 19 ottobre. L’atterraggio del veicolo è previsto alle 16:48 ora italiana: sarà il momento clou della prima fase della missione ExoMars, nata dalla collaborazione tra l’Agenzia Spaziale Europa e Roscosmos, con un’importante contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana.
L’obiettivo del lander Schiaparelli è testare una gamma di tecnologie per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, compresi uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile. Il Trace Gas Orbiter (Tgo) invece comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita. Schiaparelli trasporta anche un piccolo pacchetto scientifico che registrerà la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, ed otterrà inoltre le prime misurazioni dei campi elettrici della superficie di Marte che potrebbero fornire un’indizio di come le tempeste di sabbia vengono scatenate.
Il Tgo lavorerà su un’orbita di 400 chilometri, la distanza della Iss, per 100.000 chilometri, il triplo della distanza della Luna, farà centinaia di orbite di 4 giorni l’una, per 12 mesi: in tutto la navicella percorrerà mezzo miliardo di chilometri, sempre guidata dai sensori stellari di Leonardo. A bordo anche la camera stereoscopica Cassis, cui ha contribuito Leonardo, che riprenderà foto 3D di Marte, con un dettaglio di 5 metri. Dopo il rilascio di Schiaparelli da Tgo, si passa alla fase dell’atterraggio del 19 ottobre ed il lander avrà 6 minuti per decelerare da 21.000 a 0 chilometri l’ora per atterrare. L’atterraggio di Schiaparelli deve essere totalmente autonomo, non può essere radioguidato perché a questa distanza i segnali radio impiegano 9,5 minuti da Marte alla Terra. Il sito su Marte scelto per l’atterraggio del lander è il Meridiani Planum che ha una depressione con diametro di 1.000 chilometri circa. L’annuncio del ricevimento del segnale di conferma dell’atterraggio è previsto alle 18:33 (ora italiana), mentre l’arrivo del segnale che l’orbiter Tgo è nella corretta orbita è atteso alle 20:30 (ora italiana).
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