Missione Exomars, le ipotesi sul lander Schiaparelli: probabilmente s’è schiantato su Marte con violenza ed è andato in frantumi

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Il silenzio del lander Schiaparelli, che continua a non inviare alcun segnale da Marte, fa temere che la sonda sia andata distrutta nell'”ammartaggio” arrivando sul pianeta a velocita’ troppo elevata. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi), Roberto Battiston, raggiunto dall’Agi nel suo quartier generale di Roma, ha tenuto a precisare che non è ancora chiaro cosa sia accaduto al lander Schiaparelli: “I dati ufficiali in nostro possesso non ci permettono di confermare nessuna ipotesi circa la missione della sonda Schiaparelli“, ha detto Battiston, che ha chiarito: “Riceviamo un continuo flusso di dati che sono in corso di valutazione da parte dei tecnici e degli esperti della missione. Le evidenze ufficiali in nostro possesso, non ci permettono tuttavia di individuare alcuna ipotesi precisa. Sappiamo che ci sono state delle cose che non sono andate per il verso giusto – ha spiegato – ma non sappiamo ancora con certezza cosa non abbia funzionato, e in quale momento sia intervenuto il problema. Prima di arrivare a conclusioni affrettate sarebbe importante che l’Agenzia Spaziale Europea che ha spiegato stamattina molto bene quale sia lo stato dell’arte della missione nel corso di una conferenza stampa, definisca al piu’ presto e attraverso note ufficiali eventuali nuovi aggiornamenti“.

LaPresse/Vincenzo Livieri
LaPresse/Vincenzo Livieri

Battiston ha tuttavia sottolineato che “Schiaparelli era un test e, a quanto sembra, ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l’apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l’accensione dei razzi di frenata. Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando. Complessivamente siamo incoraggiati a proseguire il lavoro per ExoMars 2020“, ha concluso il presidente dell’Asi, riferendosi al progettato sbarco di un rover su Marte nel 2020 per raccogliere campioni di roccia sul pianeta. David Parker, direttore delle esplorazioni robotiche dell’Agenzia spaziale europea, nel corso di una conferenza stampa nel centro di controllo di Darmastadt, in Germania, ha affermato che “l’analisi dei dati e’ ancora in corso, non sappiamo se la sonda Schiaparelli sia integra“. “Dal punto di vista ingegneristico questi dati sono esattamente ciò che volevamo“, ha aggiunto Andrea Accomazzo, direttore della missione planetaria Exo Mars, riferendosi a quanto trasmesso dalla sonda fino a 50 secondi prima dell’impatto sul suolo marziano, dicendosi “molto fiducioso” che verrà chiarito cosa sia accaduto.

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