Nell’ambito della missione ExoMars, la sonda Schiaparelli si è separata ieri da TGO, Trace Gas Orbiter, dopo sette mesi di viaggio interplanetario in direzione Marte.
La sonda – spiega l’Università di Pisa in una nota – dovrebbe toccare la superficie marziana il 19 ottobre alle 16.59 ma solo dopo almeno un’ora e mezza sarà possibile avere a Terra il segnale dell’avvenuto ammartaggio. Successivamente, alle 20.30 circa, si saprà se la navicella madre TGO sarà nell’orbita corretta per iniziare le manovre di aerobracking che porteranno in circa sei mesi il TGO stesso nell’orbita prevista per le osservazioni scientifiche alle massime prestazioni.
Il TGO porta a bordo strumentazione per rilevare la presenza di metano e di altri gas complessi e per misurare da dove fuoriesca. Questa missione ExoMars 2016, è stata pianificata anche grazie a quanto misurato da PFS (spettrometro planetaro di Fourier) a bordo della missione MarsExpress, lanciata il 2 giugno del 2003. Lo spettrometro PFS, progettato, realizzato e collaudato al Centro di Ateneo di Studi e Attività Spaziali dell’Università di Padova (CISAS), ha misurato nell’atmosfera marziana presenza e quantità di metano e acqua oltre ai componenti prebiotici.
Schiaparelli, durante la sua discesa, rileverà dati di pressione temperatura e accelerazione che saranno analizzati scientificamente da AMELIA (un progetto di analisi e interpretazione dati gestito dal CISAS), per ricostruire traiettoria, profilo di temperatura, pressione e densità atmosferica dagli strati alti fino al suolo marziano.
Schiaparelli, una volta atterrato, accenderà DREAMS che misurerà, grazie alla sua elettronica sofisticata, in modo automatico ed autonomo parametri atmosferici quali pressione, temperatura, umidità, velocità del vento, irraggiamento solare e cariche elettrostatiche.
In occasione dell’atterraggio del lander si terrà mercoledì alle ore 17 nell’Aula Magna di Palazzo del Bo l’incontro L’Universita’ di Padova sul Pianeta Rosso. Sono in programma interventi di Stefano Debei (Dipartimento di Ingegneria industriale), Matteo Massironi (Dipartimento di Geoscienze) e Gabriele Cremonese (INAF – Osservatorio Astronomico di Padova).
“La qualita’ metrologica di queste misure e’ cruciale per poter studiare il comportamento atmosferico in presenza di condizioni estreme (ad esempio le temperature possono raggiungere – 110 C, la velocita’ del vento i 30-40 m/s) nonche’ di tornado e tempeste di sabbia. L’esperimento Dream e’ stato progettato, realizzato e collaudato al CISAS, che ne e’ responsabile per gli aspetti tecnologici e metrologici, in collaborazione con INAF di Napoli, che utilizzera’ le misure effettuate per lo studio degli eventi atmosferici e la dinamica delle polveri. Questi studi saranno anche funzionali a caratterizzare l’aggressivita’ dell’ambiente atmosferico marziano, a supporto di future missioni con astronauti,” spiega Stefano Debei, Direttore CISAS.