Missione Exomars, il primo bilancio: “è un successo parziale” per la missione che parla italiano

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Successo parziale della missione ExoMars. La buona notizia e’ che l’Europa ha un’altra sonda, la seconda, nell’orbita di Marte, il Tgo (Trace Gas Orbiter), che sta funzionando perfettamente; la notizia meno buona e’ che il lander Schiaparelli e’ rimasto in silenzio. Non sappiamo ancora se Schiaparelli abbia toccato il suolo di Marte sano e salvo o se sia stato danneggiato durante la discesa: la risposta definitiva potra’ arrivare soltanto quando i tecnici del centro di controllo della missione, che si trova in Germania, avranno completato l’analisi dei dati ricevuti dal Tgo e dalle altre due sonde che hanno registrato i dati di Schiaparelli durante la discesa. E’ una lunga attesa, col fiato sospeso, ma comunque vada i responsabili della missione sanno che i dati sono salvi. Organizzata dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscomos), la missione ExoMars ha visto un’importante partecipazione dell’Italia, con l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), il mondo della ricerca e quello dell’industria, con Thales Alenia Space, Leonardo Finmeccanica e Telespazio.

schiaparelli exomarsOrgogliosa del contributo italiano e’ Stefania Giannini, ministro per l’Istruzione, l’Universita’ e la Ricerca: “nell’attesa di sapere ulteriori notizie, dobbiamo essere orgogliosi del nostro contributo in questa missione”. Soddisfatto anche Mauro Moretti, amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica: “oggi e’ una giornata davvero importante e a bordo della missione c’e’ tanta alta tecnologia italiana. E questa e’ solo la prima parte, la prossima missione ExoMars 2020 portera’ per la prima volta una trivella su Marte, un vero gioiello”. Come ha osservato il direttore generale dell’Esa, Jan Woerner, quello di Schiaparelli e’ stato “un test di atterraggio”, il cui obiettivo era “raccogliere dati in vista della seconda fase della missione, nel 2020.

I dati che saranno esaminati questa notte ci serviranno per sapere come fare atterrare con tecnologia europea il Rover su Marte. E’ stata un’ottima decisione di andare per la prima volta con uno strumento di test”. Sulla stessa linea il presidente dell’Asi, Roberto Battiston, per il quale “questa sera abbiamo avuto un successo e un successo parziale”. La sonda Tgo, ha osservato, “e’ stata un successo, era un pezzo importantissimo della missione e necessario per la seconda fase quella che portera’ un rover nel 2020”; per il lander, ha aggiunto, “sappiamo che ha funzionato correttamente nella prima fase di ingresso e ha inviato i dati alle sonde che lo seguivano”. Le prossime ore, forse i prossimi giorni potranno essere decisivi per ricostruire l’accaduto. “Siamo delusi e preoccupati, ma le notizie che abbiamo finora non vogliono dire nulla ancora sull’esito dell’atterraggio: potrebbe essere successo di tutto”, ha detto il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri. Al momento le ipotesi sono moltissime. La peggiore e’ il mancato funzionamento dei retrorazzi: in questo caso il veicolo avrebbe avuto un impatto violento sul suolo marziano. L’ipotesi ottimistica e’ invece che nelle ultime fasi dell’arrivo su Marte Schiaparelli abbia avuto un problema nel cambio di antenna, che era previsto dalla missione.

ExoMars, il lander Schiaparelli è apripista dell’ Europa su Marte: il suo nome è dedicato all’autore della prima mappa del pianeta rosso

E’ stato progettato e costruito in Italia il lander Schiaparelli, il primo veicolo europeo a mettere piede su Marte: ha l’aspetto di un disco volante, pesa 600 chilogrammi e a bordo ha tutta la tecnologia necessaria a posarsi sulla superficie del pianeta rosso e a raccogliere dati. Sono informazioni fondamentali per aprire la strada alla seconda fase di ExoMars, la missione delle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos) che nel 2020 prevede una seconda fase, con l’arrivo su Marte di un rover progettato per cercare tracce di vita, anche questo con un importante contributo italiano.

Dedicato all’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, che per primo realizzo’ la prima mappa completa di Marte, il lander e’ stato realizzato con un grande contributo italiano, attraverso il contributo economico e scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e con la Thales Alenia Space Italia (Thales – Leonardo Finmeccanica) che lo ha progettato e costruito. Nonostante sia rimasto in silenzio al termine della sua discesa su Marte, Schiaparelli ha comunque tenuto fede al suo obiettivo principale: fare da apripista per il rover in arrivo nel 2020. In attesa di conoscere il destino del veicolo, si sa comunque che durante gran parte della discesa l’orbiter della missione ExoMars, il Tgo (Trace Gas Orbiter) ha registrato i dati rilevati da Schiaparelli, grazie ai suoi strumenti.

Di questi il principale e’ Dreams (Dust Characterisation, Risk Assessment, and Environment Analyser on the Martian Surface) una stazione meteorologica realizzata dall’Asi, con il supporto del Cisas (Centro di Ateneo di Studi e Attivita’ Spaziali Colombo) sotto la guida scientifica di Francesca Esposito, dell’Osservatorio di Capodimonte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).

Copyright: ESA/ATG medialab

Lo strumento e’ stato progettato per studiare l’atmosfera di Marte misurando parametri importanti, come velocita’ e direzione del vento. E’ anche programmato per registrare i primi dati in assolto sul campo elettrico del suolo. Durante la discesa era previsto anche il funzionamento di Amelia (Atmospheric Mars Entry and Landing Investigation and Analysis), la cui responsabile scientifica e’ Francesca Ferri, dell’universita’ di Padova, e poi Comars (Combined Aerothermal and Radiometer Sensors Instrumentation) e Deca (Descent Camera). Infine il sistema di retroriflettori laser Inrri (Instrument for Landing-Roving laser Retroreflectos Investigations), realizzato da Asi e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), e’ stato costruito per aiutare future sonde a localizzare il modulo.

ExoMars, la missione su Marte “Made in Italy”: realizzata grazie a ricerca, tecnologia e industria italiana

Parla italiano la missione ExoMars, che ha portato con successo un’altra sonda europea nell’orbita di Marte, il Tgo (Trace Gas Orbiter), e che ha progettato e realizzato il lander dedicato all’astronomo italiano Giovanni Schiapparelli, autore della prima mappa completa del pianeta rosso. E anche se si attendono conferme sull’esito dell’atterraggio, la missione di Schiaparelli rappresenta comunque un test di successo.

Ha infatti permesso di raccogliere dati preziosi, registrati dall’orbiter Tgo. Promossa dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in collaborazione con la russa Roscosmos e realizzata con il forte contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), la missione ExoMars hporta sul pianeta rosso, l’eccellenza italiana della ricerca, della tecnologia e dell’industria. L’Asi e’ infatti il principale contributore della missione, con 350 milioni di euro, pari al 32% del costo complessivo di 1,3 miliardi.

Ma soprattutto l’industria italiana ha la leadership di entrambe le fasi della missione ExoMars: quella attuale e quella in programma nel 2020, con Leonardo Finmeccanica e la sua partecipata Thales Alenia Space (Thales-Leonardo Finmeccanica). Quest’ultima ha integrato entrambi i veicoli nei suoi stabilimenti di Torino. Sempre a Torino la Telespazio (Leonardo Finmeccanica-Thales) ha contribuito al centro di controllo del lander Schiaparelli, gestito dall’Altec, la societa’ nata dalla collaborazione fra Thales Alenia Space e Asi. Altrettanto importante per la missione e’ il contributo scientifico italiano, con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l’universita’ di Padova e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Con l’operazione di oggi il programma ExoMars ha comunque concluso la sua prima fase e ora potra’ guardare al futuro, in vista della seconda fase prevista nel 2020, quando in oltre 200 giorni dovra’ raccogliere campioni di suolo marziano fino a una profondita’ di 2 metri e analizzarli a bordo. I suoi obiettivi sono la ricerca di tracce di vita passata e presente su Marte, lo studio delle caratteristiche geochimiche del pianeta, la conoscenza dell’ambiente, ma anche l’identificazione dei possibili rischi per l’uomo, quando sara’ pronto a sbarcare su pianeta rosso e poi a colonizzarlo.

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