Quando i saggi indicano la luna gli stolti guardano il dito. Quest’antichissimo proverbio cinese (in realtà ha origine ebraica) in poche parole riesce a riassumere quello che siamo costretti ad osservare in questi giorni: un mare di deliranti polemiche sulla missione ExoMars, alimentate da chi non sa neanche di cosa sta parlando. Il lander Schiaparelli (a proposito, quanti conoscono chi era Schiaparelli e perchè questo strumento portava il suo nome?) s’è schiantato sulla superficie di Marte ad una velocità di 300km/h, precipitando al suolo e andando in frantumi da un’altezza compresa tra 2 e 4km. Ma la missione ExoMars è stata un grande successo a prescindere, perchè l’atterraggio del lander era soltanto un test. E alla fine gli unici che potremmo davvero essere un po’ incazzati saremmo noi.
Già, perchè l’unico compito che il lander Schiaparelli avrebbe potuto svolgere se avesse toccato il suolo marziano senza rompersi, sarebbe stato meteorologico: la stazione meteo “DREAMS”, un altro prodotto d’eccellenza completamente “Made in Italy”, avrebbe misurato la velocità del vento, l’umidità, la pressione e la temperatura sul luogo di atterraggio, fornendo per la prima volta dati meteorologici particolarmente precisi e approfonditi del pianeta rosso, oltre a misurare i campi elettrici della superficie di Marte che avrebbero potuto fornire un primo indizio sulle tempeste di sabbia marziane. Peccato, perchè sarebbero stati dati molto importanti, ma Schiaparelli era soltanto uno strumento che aveva l’obiettivo di testare una gamma di tecnologie (uno scudo termico, un paracadute, un sistema di propulsione ed una struttura deformabile) per consentire una discesa controllata e l’atterraggio su Marte in preparazione per future missioni, e soprattutto l’atterraggio del rover europeo che nel 2020 toccherà il suolo marziano per la seconda e più importante fase della missione ExoMars.
Proprio lo schianto di Schiaparelli fornirà agli scienziati che lavorano a questi straordinari progetti, tutti gli elementi utili affinché nel 2020 il rover europeo possa correttamente atterrare su Marte. Perché soltanto facendo test ed esperimenti si possono raggiungere ottimi risultati.
Ma torniamo al successo di ExoMars. Lo strumento più importante della prima fase della missione, infatti, era il Trace Gas Orbiter (Tgo) che è entrato perfettamente in orbita e adesso comincerà la sua missione scientifica alla fine del 2017, dopo un anno di complesse manovre di “aerobraking” (aerofrenaggio, per la riduzione della velocià) per far circolare la propria orbita. Ecco perchè ExoMars è comunque un grande successo.
Dopotutto cosa vogliamo aspettarci dalla “pancia” di un Paese che ancora oggi, nel 2016, mette in discussione i vaccini e per scampare ai terremoti si affida alla “fortuna”?
Siamo rimasti quelli che hanno processato Galileo Galilei: “questo non è paese da venire a disputare sulla luna né da volere, nel secolo che corre, sostenere né portarci dottrine nuove“.