Missione ExoMars: testate le tecnologie per l’atterraggio europeo sul pianeta rosso nel 2020

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Thales Alenia Space, joint venture tra Thales 67% e Leonardo-Finmeccanica 33%, annuncia che la missione ExoMars 2016 è avvenuta con il corretto posizionamento in orbita marziana del TGO (Tras Gas Orbiter) e con il corretto ingresso e discesa del lander Schiaparelli in atmosfera marziana, il cui segnale è stato perso pochi secondi prima  dell’atterraggio sul Pianeta rosso.

Dopo un lungo viaggio interplanetario di circa 500 milioni di kilometri, il modulo di discesa si è separato dal modulo orbitante Trace Gas Orbiter (TGO) il 16 Ottobre e dopo un avvicinamento di tre giorni ha raggiunto il limite dell’atmosfera marziana, il così detto punto di interfaccia d’ingresso posto a circa 122 km dalla superficie del pianeta,  per iniziare  la sua discesa libera sul pianeta Marte ad una velocità di  circa  21000  Km/h.

Rappresentazione artistica del Trace Gas Orbiter (TGO, in alto a sinistra) e del modulo Schiaparelli (in basso a destra), che compongono la missione ExoMars 2016. Il modulo Schiaparelli è rappresentato nella sua configurazione di superficie, dopo il distacco dei suoi scudi termici e paracadute ( visibili sullo sfondo) durante la discesa nell'atmosfera marziana. Il TGO e Schiaparelli non sono rappresentati in scala. Crediti: ESA/ATG medialab
Rappresentazione artistica del Trace Gas Orbiter (TGO, in alto a sinistra) e del modulo Schiaparelli (in basso a destra), che compongono la missione ExoMars 2016. Il modulo Schiaparelli è rappresentato nella sua configurazione di superficie, dopo il distacco dei suoi scudi termici e paracadute ( visibili sullo sfondo) durante la discesa nell’atmosfera marziana. Il TGO e Schiaparelli non sono rappresentati in scala. Crediti: ESA/ATG medialab

Schiaparelli ha completato con successo la maggior parte delle fasi previste nella tanto attesa e critica discesa di sei minuti nell’atmosfera marziana, come la decelerazione attraverso l’atmosfera, l’apertura del paracadute e dello scudo termico. I propulsori sono stati attivati brevemente, tuttavia sembra probabile che si siano spenti prima del previsto, ad un’altitudine che deve ancora essere determinata. Questo il risultato delle analisi parziali, tutt’ora in  corso, dei dati che Schiaparelli ha inviato alla sonda madre durante la fase di discesa.

Durante la discesa del lander  il modulo orbitante è entrato correttamente  nell’orbita ellittica intorno a Marte con una inclinazione di 7.4° e un periodo di quattro giorni. Il modulo manterrà questa posizione fino a Gennaio 2017, quando l’inclinazione verrà aumentata fino a 74° e il periodo orbitale ridotto ad 1 giorno. Da Marzo 2017 l’Orbiter inizierà a circolarizzare gradualmente l’orbita con un meccanismo di frenata per attrito con l’atmosfera marziana (Aerobraking) utilizzando l’ampia superficie dei suoi pannelli solari.

La missione scientifica del modulo orbitante di ExoMars è analizzare l’atmosfera del pianeta,  in modo particolare ricercando tracce di metano determinandone la concentrazione e la distribuzione. Qualora verrà individuato, gli scienziati stabiliranno  se tale metano è di origine biologica o geologica.

ExoMars è un programma frutto di una cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) l’Agenzia Spaziale Russa (Roscosmos), e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). La missione Exomars 2016 è composta da un modulo orbitante, il TGO (Trace Gas Orbiter), assemblato nel sito Thales Alenia Space di Cannes, con a bordo tre strumenti scientifici e una fotocamera ad alta risoluzione, e da un modulo di discesa EDM (Entry descent landing Demonstrator Module), che è stato assemblato nel sito di Torino, equipaggiato con strumenti scientifici per la caratterizzazione fisica e meteorologica dell’atmosfera di Marte, un riflettore per laser e una telecamera attiva nella discesa.

Leonardo-Finmeccanica ha contribuito inoltre a ExoMars 2016 fornendo sensori di assetto, pannelli fotovoltaici, unità elettroniche di alimentazione e il cuore optronico della telecamera CASSiS. Leonardo sta sviluppando anche la trivella che partirà nel 2020 per scavare con la sua punta di diamante il suolo marziano fino a una profondità di 2 metri alla ricerca di tracce di vita.

Telespazio (Leonardo-Finmeccanica 67%, Thales 33%) è infine responsabile, attraverso la controllata Telespazio VEGA Deutschland, dello sviluppo di alcuni sistemi chiave del segmento di terra della missione.

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