“Sono davvero molto contento di questa scelta. Il premio Nobel per la Chimica a Jean Pierre Sauvage, Fraser Stoddart e Bernard L. Feringa, i padri dei motori molecolari e’ il riconoscimento di una scoperta di grande impatto,” lo ha dichiarato all’Agi, Michele Muccini, direttore dell’Istituto per lo Studio dei Materiali Nanostrutturati del Consiglio Nazionale delle Ricerche. “Questi scienziati hanno scoperto una serie di meccanismi molecolari che hanno davvero una serie infinita di possibili applicazioni; dal settore energetico, dove possono fornire da tecnologia base per la realizzazione di nuove batterie super-efficienti o di pannelli fotovoltaici ancora piu’ potenti, fino alla medicina e alla biologia”.
“Naturalmente quando parliamo di motori molecolari non dobbiamo immaginare qualcosa di analogo ai motori a scoppio, ovvero dei meccanismi dotati di pistoni che si muovono su e giu’. Piuttosto dobbiamo immaginare a complessi sistemi di molecole che riescono a muoversi per effetto del loro potenziale elettrochimico e che, nel loro movimento, riescono a trasportare delle masse. Tecnicamente si chiamano rotaxani e sono delle molecole a forma di anello l’una concatenata all’altra che si muovono per effetto di una specifica stimolazione“. Si tratta di motori molto efficienti: “Riescono a trasportare masse molto elevate fino a mille volte piu’ pesanti di loro, e questo fa dei motori molecolari dei meccanismi estremamente potenti che possono inoltre essere azionati a piacimento attraverso un semplice stimolazione Chimica. In genere basta esporli a un fascio di luce“.
“Possiamo immaginare di usare questi motori molecolari in diversi settori. Innanzitutto nel campo della cosiddetta nanoelettronica, dove c’e’ bisogno di avere dispositivi che possono accendere o spegnere a comando dei circuiti molto piccoli, appunto nanoscopici. Ma possiamo anche immaginare di riuscire a inserire questi meccanismi all’interno di tessuti biologici e di chieder loro di svolgere specifiche funzioni, come per esempio il rilascio di farmaci specifici“.
“Questa tecnologia non e’ ancora matura per l’applicazione su larga scala. Tuttavia, ha gia’ ampiamente superato tutta la fase di ricerca vera e propria e ora siamo in via di definizione dei possibili sviluppi tecnici. Sono sicuro che nel giro di un breve tempo, qualche anno cominceremo a vedere le prime applicazioni concrete“.