Nobel per la fisica: le onde gravitazionali sono state favorite, ma non premiate

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Il Nobel per la Fisica ha sorpreso e deluso. Favorite, infatti, erano le onde gravitazionali, osservate per la prima volta il 14 settembre 2015 ma annunciate al mondo dalle collaborazioni scientifiche Ligo e Virgo l’11 febbraio di quest’anno. E quindi sul trio di fisici Rainer Weiss, Ronald Drever e Kip Thorne fondatori di Ligo che a quell’osservazione ha portato, grazie al lavoro di una collaborazione che conta oltre un migliaio di scienziati (tanti i cognomni italiani). E invece, il Nobel è andato a David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz per le scoperte teoriche relative alle fasi topologiche della materia. “Non giriamoci attorno, diciamolo subito: la notizia, questa volta, non è chi ha vinto il Nobel, ma chi non l’ha vinto“, scrive Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica. “Non l’hanno vinto le onde gravitazionali, non l’ha vinto LIGO, non l’ha vinto il favoritissimo wonderful trio: Rainer Weiss, Ronald Drever e Kip Thorne. E nemmeno l’ha vinto qualche studio sulla sempre favorita materia oscura“.

I tre, perché sono comunque tre, premi Nobel per la Fisica del 2016 sono invece David J. Thouless, Duncan Haldane e John M. Kosterlitz. Mai sentiti nominare? Consolatevi: i giornalisti presenti nella Concert Hall di Stoccolma hanno sudato freddo per racimolare qualche domanda sensata, e se non fosse stato – si legge ancora su Media Inaf – per il provvidenziale ricorso a tre prodotti da forno di diversa fattura – un cinnamon bun, un bagel e un pretzel – sarebbe stato pressoché impossibile farsi una vaga idea della scoperta premiata. O meglio, delle scoperte. Così la motivazione ufficiale: per i loro studi teorici sulle transizioni di fase topologiche e sulle fasi topologiche della materia“.

Media Inaf ha intervistato a caldo Fulvio Ricci, ricercatore dell’Infn e professore alla Sapienza Università di Roma, a capo della collaborazione scientifica internazionale Virgo. L’uomo che da Cascina (Pisa), in contemporanea con gli Stati Uniti, ha annunciato al mondo la prima osservazione mai effettuata delle onde gravitazionali previste da Einstein nel 1916. “Sono stati premiati tre professori che hanno dato significativi contributi al tentativo di comprendere cosa succede quando avviene la transizione dallo stato normale allo stato superconduttore, nei processi che coinvolgono materiali che transiscono ad alta temperatura. Capire questo, – spiega Ricci a Media Inaf – fare anche solo un passetto in avanti, può avere un impatto enorme. Si pensi solo al fatto che, se si riuscisse a distribuire l’energia elettrica senza perdita di calore, potremmo risparmiare una montagna di soldi. E capire fino il fondo il meccanismo è un risultato di grande rilevanza“.

In una certa misura sì, ci aspettavamo che non sarebbe stato assegnato alla scoperta, che d’altronde è stata annunciata l’11 febbraio, quando le nomination per il Nobel vengono raccolte entro il 31 gennaio, quindi questa cosa è nella normalità“, osserva Ricci. E che vincesse una scoperta come questa, incalza Media inaf, che a prevalere sulla prima rilevazione delle onde gravitazionali potesse essere un lavoro teorico sugli stati esotici della materia? “L’argomento era caldo, ma certo? noi speravamo che andasse diversamente”, ammette Ricci. “Penso però che l’anno prossimo ci siano più possibilità, vedremo”.

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