Il Parco di Monza, luogo ideale per ammirare i colori dell’autunno

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Istituito il 14 settembre 1805 per volontà dell’imperatore Napoleone con lo scopo di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia, il Parco di Monza è un luogo imperdibile in cui ammirare lo spettacolo della natura d’autunno.

La sua costruzione iniziò nel 1806 per volere del viceré Eugenio di Beauharnais, sui terreni a nord della Villa e dei Giardini Reali voluti da Maria Teresa d’Austria già nel 1777. Acquistati i terreni dai proprietari locali, principalmente la Chiesa e le famiglie nobili, come i Durini e i Gallarati Scotti, operazione che avvenne a più riprese dal 1805 al 1808, si procedette, subito dopo, alla costruzione del muro di cinta, utilizzando i resti delle mura medievali della città fino a che, nel 1808, il Parco di Monza divenne il più esteso parco cintato d’Europa, con un muro di recinzione lungo 14 km e all’interno della cinta muraria furono compresi campi agricoli, strade, cascine, ville e giardini preesistenti.

La flora è estremamente variegata con numerose specie vegetali sia autoctone che esotiche, come faggi, platani, ginkgo, sequoie, querce rosse, cedri del Libano, aceri, anemoni, bucaneve, campanellini, crocus, nontiscordardime che lo trasformano in tutte le stagioni in un tappeto di colori. Non tutti i frequentatori del parco sanno che l’oasi verde monzese è anche prezioso rifugio per una sorprendente varietà di uccelli, anfibi, rettili e mammiferi che aumentano il valore e l’interesse naturalistico dell’area. Il parco è abitato da una consistente popolazione di allocchi, picchi, gallinelle d’acqua ma anche airone cenerino, nitticora, garzetta, germano reale , rana di Lataste, tritone, biacco, biscia dal collare. Non mancano ghiri, ricci, lepri, scoiattoli e conigli selvatici.

Esistono tre ingressi principali al parco: viale Cesare Battisti a Monza, via S. Stefano a Vedano al Lambro, via Farina a Villasanta. Gli ingressi di Monza e Vedano al Lambro sono dotati di un parcheggio annesso. Oltre agli ingressi principali, ci sono numerosi accessi pedonali. Nel Parco trovano spazio storiche cascine, itinerari naturalistici, aree giochi, lo storico Golf Club, il laghetto e due strutture artistiche: “La voliera per umani” di Giuliano Mauri e “Lo scrittore” di Giancarlo Neri.

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