Si è concluso con successo il 31° Congresso d’Autunno di GIFLEX – Gruppo Italiano Imballaggio Flessibile, svoltosi il 20 e 21 ottobre presso l’Hotel Royal Carlton di Bologna. Il Congresso, grazie all’intervento di ospiti internazionali ed esperti di settore, ha affrontato tematiche di grandi attualità come lo sviluppo sostenibile, lo spreco alimentare, l’evoluzione del packaging nell’era dell’e-commerce, l’innovazione e gli scenari futuri.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente di GIFLEX Michele Guala, che ha illustrato il quadro economico internazionale e italiano, e i dati di mercato del settore dell’imballaggio flessibile, questi ultimi supportati dall’indagine Prometeia 2016 che conferma l’ennesimo record del comparto nel 2015.
Il settore del flessibile è cresciuto a livello mondiale, nell’anno 2015, del 4,5% rispetto all’anno precedente.
Il livello occupazionale continua a crescere, con un +16% dal 2007.
“La nostra associazione” ha dichiarato il Presidente “partendo dall’eredità lasciata da Expo Milano 2015, continuerà il suo percorso di sensibilizzazione di istituzioni, media e consumatori con l’obiettivo di favorire la conoscenza circa il valore d’uso e la sostenibilità dell’imballaggio flessibile”.
Successivamente è salita sul palco la guru australiana Leyla Acaroglu, disruptive designer ed esperta di sostenibilità di fama mondiale, che ha spiegato l’importanza di percepire “la sostenibilità come un’opportunità di innovazione e non come un problema”, come spesso succede. “Non dobbiamo limitarci agli stereotipi: prendiamo ad esempio il confronto tra le plastiche biodegradabili e non. Siamo portati a pensare che le prime siano più sostenibili. In realtà spesso è esattamente il contrario, perché non ci sono le infrastrutture necessarie per il trattamento delle bio-plastiche”.
A seguire, il Prof. Luca Falasconi, Ricercatore di Economia ed Estimo rurale presso l’Università di Bologna e co-fondatore di Last Minute Market, spin-off della stessa università, ha ribadito il ruolo chiave del packaging nella lotta allo spreco alimentare. “Al packaging va attribuito solo il 10% dell’energia necessaria per la produzione di un alimento confezionato. Il restante 90% è imputabile al resto del suo ciclo di vita. La confezione quindi svolge un ruolo fondamentale nel garantire che quel 90% non venga sprecato”.
L’apertura della seconda giornata è stata dedicata al tema dell’e-commerce, e a come verrà rivoluzionato il settore del packaging grazie ai nuovi canali di vendita. Il Prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè, Docente di Strategia e Imprenditorialità presso la SDA Bocconi e ADV Ambrosetti, ha parlato del ‘packaging 4.0’ come prossima rivoluzione del settore, che dovrà essere trainata dalle aziende per poter soddisfare la domanda del futuro consumatore, sempre più attento al valore di servizio, all’informazione on pack e alla sostenibilità.
Concetti ripresi da Enrico Pandian, fondatore di Supermercato24, che ha parlato della sua start-up dedicata alla consegna a domicilio della spesa come esempio della grande evoluzione che sta riguardando il mondo del retail. “Le vendite online in Italia cresceranno dallo 0,25 al 4% nei prossimi 5 anni, e il packaging dovrà adattarsi”. La Prof.ssa Silvia Zamboni, Docente di Produzione e Tecnologia presso la SDA Bocconi, e Giacomo Canali, Packaging Research Manager di Barilla, hanno concluso la giornata discutendo del futuro del settore del packaging, che dovrà sempre più includere il concetto di “economia circolare”, e illustrando infine casi pratici di imballaggi innovativi, soprattutto dal punto di vista ambientale.
La tavola rotonda finale ha chiuso i lavori facendo emergere l’importanza di fare sistema lungo tutta la supply chain, per poter rispondere in modo più efficace alle sfide imposte dagli scenari futuri. L’imballaggio flessibile, alla luce di queste considerazioni, si dimostra essere un alleato strategico per soddisfare la domanda crescente di innovazione e sostenibilità alimentare.