Una equipe di ricercatori dell’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR (CNR-ITB) e dello Sbarro Institute presso la Temple University di Philadelphia, guidato dall’italiano Antonio Giordano, e’ riuscito a riprogrammare cellule umane adulte in cellule staminali pluripotenti indotte (iPSCs) senza il pericolo di apportare nelle cellule modifiche genetiche indesiderate che potrebbero rivelarsi pericolose. Lo studio relativo, realizzato grazie a una collaborazione internazionale che vede coinvolte Istituzioni Governative, Universita’ e Industria, e firmato da Ileana Zucchi, James Kehler e Rolland Reinbold del CNR-ITB e da Gianfranco Bellipanni e Antonio Giordano dello Sbarro Institute, e’ stato pubblicato sul Journal of Cellular Physiology.
La rivoluzione associata alla riprogrammazione di cellule somatiche, sviluppata dal premio Nobel Shinya Yamanaka – spiega Giordano- ha stabilito la possibilita’ di utilizzare cellule adulte per generare potenzialmente qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Mentre questa tecnologia e’ disponibile da diversi anni, la sfida importante e’ stata quella di non apportare nelle cellule modifiche genetiche indesiderate. Lo stesso vale per il recente sviluppo di una tecnologia ugualmente importante che utilizza il sistema conosciuto come ‘CRISPR/Cas9 gene-editing’, per modificare i geni in una cellula. Questi problemi sarebbero stati superati in questo studio, poiche’ i ricercatori sarebbero riusciti a ‘pilotare’ il destino delle cellule staminali attraverso guide ad RNA.
In particolare, “sono state utilizzate tecnologie alternative al trasferimento di DNA mediante vettori plasmidici o virali”, per generare e modificare iPSCs umane attraverso l’inserimento di materiale genetico (RNA), ma senza il rischio di modifiche genetiche, e fornendo quindi un approccio piu’ sicuro. La ricerca “promuovera’ – dice Ileana Zucchi – la produzione di tessuti e organi umani fatti ‘su misura’, generati mediante bio-ingegneria. Inoltre, interazioni farmaco-bersaglio potranno ora essere convalidate in modo piu’ rapido nei modelli derivati da iPSCs umane, sia per la valutazione d’efficacia di farmaci sia per la loro potenziale tossicita’”. “La ricerca sulle cellule staminali – commenta il professor Giordano – sta raggiungendo livelli tali che presto avra’ un impatto nella vita di milioni di persone”.