L’INGV analizza ai raggi “X” il terremoto di magnitudo 5.7 che alle 22:02 di ieri sera ha colpito il basso Tirreno, con epicentro vicino al vulcano sommerso “Marsili”, circostanza che non significa assolutamente che il vulcano si sia risvegliato, anzi: come già spiegato su MeteoWeb, l’origine della scossa non è stato di tipo vulcanico ma è stato uno dei terremoti profondi che si verificano nel piano di Wadati-Benioff.
In base all’analisi dei dati ricevuti grazie al servizio INGV “Hai Sentito il Terremoto”, possiamo scoprire tutti i dettagli sulla propagazione delle onde sismiche di questa scossa forte (magnitudo 5.7, molto simile a quelle che hanno devastato l’Appennino centrale tra il 24 agosto e il 26 ottobre) ma per fortuna molto profonda (ipocentro a 474.4km di profondità). L’INGV ha ricevuto 1.380 questionari compilati dalla popolazione in 476 comuni. La scossa è stata avvertita fino a grandi distanze, da Roma a Ragusa fino a Bari. Ma in base al tipo di segnalazioni, si può notare come sia stata la Calabria centrale la zona in cui la scossa è stata avvertita di più, con un risentimento sismico fino al 3° grado della scala Mercalli che significa comunque “Leggero”, precisamente tra Catanzaro, Lamezia Terme, Amantea, Vibo Valentia, Rosarno, Feroleto della Chiesa, Palmi e Gioia Tauro. Soltanto nei comuni più costieri della piana di Gioia Tauro (nella zona di San Ferdinando) troviamo un 5° grado Mercalli, che significa “scossa avvertita in modo Abbastanza forte”. Eloquenti le mappe nella gallery a corredo dell’articolo.